Mattia Lucarelli, figlio di Cristiano: chi è il calciatore arrestato per violenza sessuale

Laterale sinistro, oggi gioca nel Livorno come il padre. In carriera anche un'esperienza nel Milanese, alla Pro Sesto

Mattia Lucarelli con la maglia della Pro Sesto (Archivio)

Mattia Lucarelli con la maglia della Pro Sesto (Archivio)

Una carriera nella serie minori, a cercare di raccogliere - almeno in parte - l'eredità del padre Cristiano. Mattia Lucarelli, 23 anni, il calciatore arrestato oggi con l'accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa americana, è il figlio di uno degli attaccanti più popolari della serie A a cavallo fra gli anni '90 e 2000. Un bomber di razza, diventato famoso per le sue idee di sinistra, esibite anche con esultanza a pugno chiuso, oltre che per il suo libro "Tenetevi il miliardo", che racconta il suo gran rifiuto al Torino per continuare a giocare nel Livorno, la squadra della sua città. Ai domiciliari è finito anche il compagno di squadra Federico Apolloni.

Chi è Mattia Lucarelli

Mattia Lucarelli è nato il 17 luglio 1999. Laterale mancino di ruolo, finora non è riuscito a raggiungere le vette toccate dal papà, oltre 200 gol in una carriera sviluppatasi in Italia (oltre a quella del Livorno ha indossato le casacche di squadre come Torino, Napoli e Atalanta), Spagna (Valencia, club con il quale ha vinto una Coppa del Re) e Ucraina (Shakhtar Donetsk), prima di intraprendere l'avventura di allenatore che nel 2020 l'ha portato a guidare la Ternana in serie B fino all'esonero avvenuto a dicembre di quest'anno. Ruolo diverso e successi differenti, Mattia - prima della vicenda che ha portato al suo arresto - può vantare un'onesta carriera fra serie C e D.

Al centro delle sue traiettorie la Toscana, con esperienze nella Pro Livorno, nel Gavorrano, nella Lucchese e nel Viareggio. Poi puntate in Lombardia, 20 presenze con la Pro Sesto in serie C nell'annata appena passata, e in Sicilia, alla Sancataldese. Quest'anno il rientro al Livorno, in serie D, per indossare la maglia portata con orgoglio dal papà. 

L'esultanza come papà

E' di qualche anno fa la sua prima rete con il club labronico, festeggiata alla maniera del papà, pugno chiuso e sguardo alla curva, dove oggi agiscono gli eredi delle Bal, le Brigate autonome Livorno,forse il gruppo ultras più a sinistra che abbia mai frequentato gli spalti italiani. Con il padre, Mattia condivide anche un tatuaggio: il simbolo del Comune di Livorno inciso sul braccio.