Carla Fracci, abiti candidi e cuore rossonero: il suo tifo per il Milan

L'anima "casciavit" dell'etoile. Passione trasmessa dal padre, Gianni Rivera come idolo

Carla Fracci

Carla Fracci

Carla Fracci, l'etoile scomparsa ieri, oltre che per la sua incredibile carriera nel mondo della danza, era nota anche per il suo stile impeccabile e per la sua predilezione per il colore bianco, declinato in varie tonalità. Ma il suo cuore era rossonero. L'interprete di ruoli indimenticabili come Giselle e Giulietta in "Romeo e Giulietta" era una grandissima tifosa del Milan.

Anima "casciavit"

Carla Fracci ha sempre fatto delle sue umili origini - la madre Santina Rocca era operaia alla Innocenti di Milano, ma la fede rossonera le era stata trasmessa dal padre Luigi, sergente maggiore degli alpini in Russia  - un motivo di orgoglio. Nella divisione della Milano del tifo; Milan più popolare e "working class", Inter più aristocratico e distaccato, la ballerina nata nel 1936 non poteva che abbracciare i colori rossoneri, anche se la "spaccatura" della Milano del pallone ha perso, con il passare degli anni, la sua aderenza alla realtà dei fatti, nel melting pot del tifo che ha giustamente mescolato bandiere e appartenenze alle categorie sociali. Tant'è. Carla Fracci era orgogliosamente - e accanitamente - "casciavit", come venivano (e vengono) chiamati i supporter del Diavolo, per il loro presunto maggiore radicamento nella classe operaia. 

Di sicuro l'etoile che è diventata uno dei simboli di Milano - tutta, anche quella nerazzurra, quindi - non faceva mistero di una passione per il calcio vissuta con calore, da vera tifosa. "Quando gioca il Milan, a casa mia tappezzo il divano di maglie e sciarpe rossonere". E pazienza se un attaccamento del genere a qualcuno sarà potuto sembrare stonato rispetto alla sua immagine pubblica di sobrietà e rigore. Ma la Fracci era così, sapeva muoversi con grazia anche in mondi che potevano sembrarle lontani, come nel 2008 quando collaborò con Elio e le Storie Tese, recitando un intermezzo vocale al termine del brano Effetto memoria (Inverno). Tornando all'amore per i colori rossoneri, Carla Fracci era stata anche ospite di Quelli che il Calcio, a metà degli anni '90, per assistere alla partita fra il "suo" Milan e il Genoa. Fra i suoi idoli c'era Gianni Rivera, icona della Milano rossonera anni '60 e '70, il periodo in cui la carriera dell'etoile prese il volo. E chissà se in questi ultimi giorni, sofferente per la malattia che l'ha portata alla morte, avrà saputo della qualificazione in Champions League, dopo sette anni di assenza

Il messaggio della società

E il Milan ha voluto rendere omaggio alla sua grande supporter, pubblicando un messaggio di cordoglio su Twitter. "AC Milan si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa di Carla  Fracci, artista unica, tifosa rossonera, icona di arte ed eleganza che ha dato un contributo fondamentale al prestigio della città di Milano e della cultura italiana nel mondo", si legge nel post pubblicato sul social network dell'uccellino. E sempre sui social ha reso omaggio alla ballerina anche la pagina "Maglia Rossonera, Old Style Casciavìt", fra le voci più seguite del tifo milanista su internet.