Milano, 20 luglio 2013 - E’ l’asfissia la causa del decesso di Nicoletta Figini. E’ quanto stabilito dall’autopsia, eseguita sabato all’istituto di medicina legale. In questo modo trova conferma la ricostruzione fatta a poche ore dalla scoperta del corpo della 55enne nel suo appartamento in via Ramazzini 4 a Milano, ovvero che ad ucciderla sarebbe stato il nastro adesivo utilizzato per tapparle la bocca. Ancora da stabilire, invece, l'ora del decesso, anche se la fascia oraria in cui è avvenuto l'omicidio è abbastanza limitata: la donna è stata vista rientrare in casa giovedì attorno alle 22.30 e il corpo è stato ritrovato alle 9 del giorno dopo.

L'omicidio di Nicoletta Figini, vedova 55enne trovata morta ieri mattina nel suo appartamento di via Ramazzini a Milano, resta ancora un giallo. In casa della donna, denunciata due anni fa perchè trovata alla guida di un’auto in compagnia di uno spacciatore di cocaina ed eroina, sono state trovate durante i sopralluoghi della polizia scientifica delle boccette di una sostanza sospetta. L’ipotesi è che contengano stupefacente, forse del metadone, di cui la donna in passato avrebbe fatto uso.

Gli inquirenti continuano a pensare che il movente sia una rapina finita male ma non si spiegano perchè, in tal caso, il ladro (o i ladri) non abbia portato via i 3 cellulari di ultima generazione, il pc e l'argenteria. Per questo stanno battendo sulla vita privata della donna che sicuramente frequentava un ambiente border line. Si pensa che l'obiettivo fosse un oggetto specifico.

Ulteriori dettagli su questo aspetto non sarebbero arrivati dal suo socio, che ha però fatto sapere che la Figini era intenzionata a risolvere il loro rapporto lavorativo per cercare un'altra attività in una zona universitaria.