Marijuana light: a Trezzo divieto di aprire vicino alle scuole

Come per le slot-machine, i negozi dovranno essere distanti almeno 500 metri dai luoghi sensibili

Il sindaco Villa vuole limitare l’apertura dei negozi di canapa legale

Il sindaco Villa vuole limitare l’apertura dei negozi di canapa legale

Trezzo sull'Adda (Milano), 21 giugno 2018 - Cannabis light come le slot-machine, distanti almeno 500 metri dai luoghi sensibili. Cioè, scuole, asili, oratori, servizi sanitari, ritrovi giovanili. È il contenuto dell’ordinanza appena firmata dal sindaco di Trezzo Danilo Villa che impone vincoli precisi ai punti vendita che tratteranno il Thc, la canapa legale. Una decisione che ha fatto alzare il sopracciglio a chi preferirebbe che non ci fossero paletti. La perplessità vola sul web, c’è chi punta l’indice sulla scelta proibizionista.

Una filosofia che in passato ha portato l’amministrazione a limitare l’orario di apertura di locali fracassoni, o a eliminare le panchine dalle piazze perché considerate ritrovo di spacciatori. Stavolta, la preoccupazione della giunta si concentra sul principio attivo che può produrre effetti stupefacenti e sugli esercizi che vendono prodotti che lo contengono. «La finalità è tutelare i più indifesi, i giovani specialmente», per questa ragione il borgomastro si è ispirato alla regole dettate in materia di lotta al gioco d’azzardo e di ludopatia. Il timore è che l’uso possa indurre i consumatori «a un atteggiamento confidenziale con abitudini considerate trasgressive e di tendenza».

Paure giustificate dal boom di questo nuovo mercato a un anno e mezzo dall’entrata in vigore della nuova legge che regola la coltivazione: oltre 4mila ettari dedicati, circa 2mila piccoli produttori e un giro d’affari potenziale da 40 milioni di euro a livello nazionale, e un colosso del settore, MecCannabis, nato in Brianza a pochi chilometri da Trezzo. Una recente circolare del ministero dell’Agricoltura ha messo un freno alla diffusione: oltre lo 0,6% di concentrazione di Thc in ciò che finisce sugli scaffali nei punti vendita fa scattare la distruzione delle piantagioni da parte delle forze dell’ordine. La canapa può diventare componente di alimenti e cosmetici, semilavorati, materiali per la bioedilizia e la bioingegneria, biomasse e per il florovivaismo.