Controlli anti-prostituzione maschile a Cassano d'Adda, scattano i blitz dei vigili

Sette le persone identificate in meno di un’ora fra i tanti presenti

La polizia locale stringe la morsa sullo sfruttamento delle lucciole

La polizia locale stringe la morsa sullo sfruttamento delle lucciole

Cassano d'Adda (Milano), 3 agosto 2019 - Per gli appassionati di jogging e di mountain bike che si trovano a attraversare il verde sulle rive dell’Adda a ridosso della strada ferrata a Cassano, non è raro imbattersi in personaggi con atteggiamenti particolari che offrono prestazioni sessuali. Chi non conosce la zona, infatti, spesso si ritrova davanti scene particolarmente esplicite con protagonisti solo uomini. Gli incontri proibiti in questi luoghi, che costeggiano i binari, hanno fatto scattare il blitz della polizia locale mirato alla lotta contro la prostituzione maschile.

Sette le persone identificate in meno di un’ora fra i tanti presenti sul posto. La maggior parte è scappata appena ha visto gli agenti in divisa e quelli in borghese che effettuavano i controlli. Sull’operazione la polizia locale non dichiara nulla, ma dagli uffici di via Dante tuttavia trapela la volontà di volere affrontare con maggiore impegno la questione legata al mercato del sesso in riva al fiume. Da sempre punto di riferimento per incontri sessuali a pagamento, e non, fra uomini, quella casa d’appuntamenti a cielo aperto è molto ben organizzata con tanto di bacheche per annunci alla ricerca di prestazioni sessuali specifiche, messaggi con cui far conoscere le tariffe per la propria prestazione e addirittura indicazioni per raggiungere direttamente le zone desiderate in funzione ai propri desideri. Questo luogo a cielo aperto immerso nella natura ospita incontri fra uomini da oltre cinquant’anni ed è ben nota in città e non solo; un punto di riferimento per incontri gay è stato, infatti, per molti anni presente anche nelle guide specializzate del mondo dell’erotismo.

La vasta area ha subìto nel tempo anche variazioni ambientali; da sempre immersa nel verde naturale, oggi è stata invasa a tratti dalla cementificazione per far posto al ponte della futura tangenziale cassanese, ma anche per ospitare i piloni della sopraelevate dell’alta velocità ferroviaria e quelli della Brebemi.