Morta di meningite, incontro al centro parrocchiale a Truccazzano: "Non esistono rischi"

Le rassicurazioni ai cittadini dell’azienda sanitaria: "L’attività può proseguire"

Il centro parrocchiale di Truccazzano

Il centro parrocchiale di Truccazzano

Truccazzano (Milano), 17 febbraio 2017 - Dopo il caso di meningite, sono arrivate le informazioni sulla malattia, dall’incubazione ai sintomi ai rischi di contagio, i numeri utili e una rassicurazione ai truccazzanesi preoccupati per quanto è appena avvenuto: «L’attività al centro parrocchiale può continuare normalmente e senza interventi di disinfezione. Il meningococco non sopravvive nell’ambiente». La nota informativa di Ats Città di Milano è pubblicata sul sito del Comune da ieri mattina. Le informazioni, quelle da protocollo sul meningococco killer. Prima le informazioni generiche sulla malattia e i periodi di incubazione, dai due ai dieci giorni, tre o quattro nella media.

L’esordio, i sintomi, e l’importanza di un intervento immediato. Il contagio: «È a rischio di contagio chi ha avuto contatti per la persona malata per un periodo non breve. Si parla in questo caso di contatto stretto». Sono  questi i casi dove è opportuna la chemioprofilassi, sconsigliata in caso di contatto occasionale. I contatti stretti della donna morta sono stati trattati quasi tutti fra la mattina e il pomeriggio di ieri. Chiunque sia venuto a contatto con la malata, e per una decina di giorni dall’ultima frequentazione, è invitato a prestare attenzione a sintomi di sospetta infezione: febbre alta, mal di testa, vomito.

Ulteriori eventuali interventi di profilassi vaccinale saranno eventualmente decisi dopo l’individuazione del ceppo, ancora in corso e, a quanto sembra, complessa. Un numero utile, per informazioni ulteriori o dubbi: 02.98114832