Tragedia di Melzo, l'autopsia: Sara non è morta annegata

Restano i dubbi sulle cause della morte. Solo gli esami tossicologici potranno fornire risposte

Il luogo del ritrovamento del corpo di Sara Luciani

Il luogo del ritrovamento del corpo di Sara Luciani

Melzo (Milano), 15 giugno 2018 - Non è morta annegata Sara Luciani, la ragazza di 21 anni ritrovata cadavere nelle acque del canale Muzza due giorni fa e che era scomparsa da Melzo, nel Milanese, la sera dell'8 giugno scorso, dopo essere uscita in  macchina con il fidanzato Manuel Buzzini, operaio di 31 anni che poche ore dopo si è ucciso impiccandosi nel cortile della casa della nonna. È questa una delle poche certezze che emergono dai primi esiti dell'autopsia eseguita oggi e che al momento non ha chiarito i dubbi sulle cause del decesso. Si attendono per i prossimi giorni gli esiti degli esami tossicologici, oltre a quelli più approfonditi degli accertamenti autoptici che potrebbero fornire delle risposte. Al momento non sono stati riscontrati segni evidenti di lesioni causate da armi o da strangolamento e pare certo che il corpo sia finito in acqua quando la ragazza era già morta. Non è ancora stata ritrovata l'auto e un amico della coppia nei giorni scorsi ha raccontato agli investigatori di aver trascorso parte della serata assieme ai due e di aver consumato cocaina con Buzzini.

I primi esiti dell'autopsia, disposta nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pm Michela Bordieri e condotta dai carabinieri, confermano che il decesso della giovane risale alla nottata tra l'8 e il 9 giugno scorso, mentre il corpo è stato ritrovato cinque giorni dopo. Galleggiava, dopo essere riaffiorato, nelle acque del canale artificiale che attraversa Milano, Lodi e Cremona. Alcuni segni presenti sul corpo della ragazza, tra l'altro, come ad esempio una frattura all'altezza della mandibola, potrebbero essere stati causati dal trascinamento prodotto dalla corrente del canale. Della macchina, invece, al momento è stato recuperato, sempre nelle acque del canale, solo il paraurti. Per avere indicazioni più precise dagli accertamenti autoptici servirà del tempo, mentre i primi esiti di oggi lasciano aperto il mistero su quanto accaduto quella notte.

Una delle ipotesi è che l'operaio abbia ucciso la fidanzata e abbia spinto la propria auto con lei dentro nel canale. Alle 4, come conferma un video registrato da una telecamera, ha scavalcato il cancello del palazzo della nonna e si è impiccato in cortile. L'anziana lo ha trovato la mattina dopo, aveva i vestiti inzuppati fino a metà del busto e le scarpe sporche di fango. Non si possono escludere, allo stato, nemmeno un malore o un incidente come cause della morte della ragazza, tanto che sul  punto gli esami tossicologici potrebbero risultare importanti. Nell'inchiesta, per ora aperta per istigazione al suicidio a carico di ignoti, resta comunque al vaglio la posizione  dell'amico della coppia che avrebbe consumato cocaina solo con Buzzini e prima di lasciarli da soli, stando alla sua versione. L'ipotesi di reato potrebbe essere modificata se emergessero elementi nuovi nell'indagine.