ZURICH VEDE LA FINANZA DEL FUTURO SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE

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OLTRE 5,8 miliardi dollari. È il valore calcolato alla fine del 2020 degli impact investments del Gruppo Zurich, cioè quell’insieme di investimenti (in società, organizzazioni e fondi) effettuati con lo scopo di generare un impatto sociale o ambientale positivo e misurabile con precisione. Questi investimenti, per esempio, hanno contribuito a evitare 2,9 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e a migliorare la vita di 3,7 milioni di persone ogni anno. I numeri testimoniano l’impegno della compagnia sul fronte Esg, una sigla che deriva dalle parole inglesi Environmental, Social and Governance e che nella comunità finanziaria identifica tutte quelle forme di investimento che rispettano determinati principi di sostenibilità ambientale, di responsabilità sociale e trasparenza nella governance delle aziende. Sostenibilità e investimenti è il connubio nel cui nome sono nate due nuove soluzioni lanciate dalla compagnia nel mercato italiano: si tratta di un paio di linee di investimento bilanciate (cioè con un portafoglio composto da un mix di azioni e bond) che seguono i criteri Esg.

"La scelta di investire secondo criteri Esg", dice Dario Moltrasio (nella foto a sinistra), ad di Zurich Investment Life, "deriva dall’attenzione che Zurich pone ai temi della sostenibilità, ma non deve prescindere dalla performance". Anzi, Moltrasio sottolinea che la performance delle classi d’investimento (asset class) sostenibili ha la potenzialità di essere maggiore rispetto ad attività analoghe ma che non rispondono ai criteri Esg. Le asset class sostenibili possono infatti garantire "una maggiore stabilità degli investimenti nel lungo periodo e avere minore rischiosità. L’integrazione dei fattori Esg è già oggi parte fondamentale del nostro processo d’investimento", continua Moltrasio, ricordando che attualmente "il portafoglio di investimenti in fondi esterni della compagnia è in larga parte già sostenibile". Ora si aggiungono dunque due nuovi tasselli a un mosaico già variegato. Il primo tassello è rappresentato dalla nuova linea d’investimento Bilanciata ESG, che ha un profilo di rischio intermedio. Si pone l’obiettivo di generare un valore positivo nel lungo termine investendo in fondi Esg con rating elevati, tenendo anche sotto controllo il livello di rischio del portafoglio riguardo ai temi della sostenibilità. La Linea d’investimento Bilanciata ESG è collegata a una delle polizze da investimento offerte dalla compagnia. Si tratta nello specifico di Zurich MultInvest, una polizza multiramo, cioè un prodotto assicurativo i cui rendimenti sono legati a quelli di diversi fondi sottostanti con diversi profili di rischio.

L’altra soluzione d’investimento appena lanciata da Zurich si chiama Linea Armonica ESG, è sviluppata in collaborazione con il gruppo finanziario Vontobel ed è collegata alla polizza Zurich Portfolio Extra, venduta dalla compagnia tramite il canale "small banks e promotori finanziari", che include gli sportelli di banche partner e le reti dei consulenti d’investimento. Si tratta di un prodotto assicurativo della categoria unit-linked, cioè che investe i premi versati dai clienti in alcuni fondi d’investimento sottostanti, i cui rendimenti sono legati all’andamento dei mercati finanziari. Oltre alle opportunità di guadagno per gli investitori, però, il gruppo Zurich ha voluto stimare il beneficio per l’ecosistema e per la società che deriva dall’investimento in queste nuove soluzioni.

"Abbiamo fatto una simulazione interna per capire quale potesse essere l’impatto per il pianeta", dice Moltrasio, che sottolinea come i portafogli di queste linee di investimento siano allineati agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Ebbene, nel caso di un investimento di 50mila euro nella nuova Linea bilanciata ESG, Zurich ha calcolato come impatto indiretto una riduzione delle emissioni di 7.636 kg di CO2, corrispondenti all’inquinamento prodotto da 104 viaggi da Milano a Roma, un risparmio di oltre 500mila litri d’acqua e un incremento del 28% della presenza femminile nei board delle società i cui titoli sono presenti in portafoglio della linea d’investimento.