ENEL, ENERGIA ALLE PMI A PREZZO DI COSTO E SITO WEB

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"L’ENERGIA è una commodity che non si consuma ma si utilizza. Per le Pmi è un fattore essenziale e in questa delicata fase di ripresa economica che segue un periodo estremamente difficile abbiamo deciso di sostenere le piccole e medie industrie, una platea di quasi quattro milioni di partite Iva, offrendo loro un prodotto, Open Energy Digital, che prevede non solo la possibilità di pagare l’energia al prezzo di ingrosso, ma anche di poter avere un sito internet personalizzato". Così Nicola Lanzetta, responsabile mercato Italia di Enel.

Energia a prezzo di costo?

"Esattamente. La nuova offerta consente alle imprese, attraverso il pagamento di un canone mensile, di assicurarsi il prezzo all’ingrosso dell’energia che consumano. È lo stesso che paga Enel Energia sul mercato della Borsa elettrica. Il valore è trasparente e può essere monitorato in tempo reale. Questo è possibile pagando un canone per servizi a valore aggiunto. Il primo servizio è un canone di poco meno di 14 euro al mese che viene pagato dall’azienda per fornire una consulenza sulla tipologia e grandezza del consumo. In questo modo accompagniamo le Pmi nell’utilizzo corretto dell’energia, consumandone quanta ne serve, e non di più".

Come funziona il servizio di consulenza energetica?

"Se noi dovessimo rilevare un aumento anomalo del consumo sia rispetto alla media di quell’utenza che a quella del settore il nostro call center contatterebbe l’utente e si metterebbe a disposizione per capire se questa difformità è dovuta ad un aumento del lavoro, o magari invece a qualche disfunzione dei macchinari o a una scansione del processo produttivo che è possibile articolare altrimenti, riducendo i consumi. Questa consulenza fa sì che l’energia sia utilizzata correttamente per generare valore. A questo servizio, che è attivo da un anno ed è stato scelto da circa il 40% dei nostri clienti, ne affianchiamo ora un secondo, che ha l’obiettivo di favorire la digitalizzazione, venendo incontro ad una necessità che per le aziende è sempre più impellente".

Di che si tratta?

"Dalle nostre analisi, poco meno del 50% delle oltre 3,9 milioni di Pmi italiane non hanno un sito internet e i 65% non è strutturata per vedere i propri prodotti online. Addirittura il 90% non è presente sui social. Questo ha penalizzato le piccole imprese durante il lockdown e rischia di essere un freno anche in questa fase di ripresa. Ecco perché questo, con un partner dalle eccellenti competenze informatiche come Accenture, dal primo giugno lanceremo il nuovo servizio, che abbiamo chiamato Open Energy Digital, che vuole aiutare le Pmi nel loro processo di digitalizzazione sviluppando in nome e per conto della Pmi un sito chiavi in mano realizzato da designer professionisti, che mette in contato l’azienda con il cliente e soprattutto mette a disposizione una piattaforma di e-commerce che consente acquisti di vendere prodotti o gestire prenotazioni online, compresa la lavorazione degli ordini e dei pagamenti, e che viene integrato con corsi on line per potenziare le proprie competenze digitali. Il tutto senza costi fissi di investimento perchè il sevizio viene offerto in abbonamento a 12 euro al mese, più altri 12 euro al mese i primo anno per fare il servizio di design personalizzato del sito".

In quanto tempo create il sito?

"Dal momento in cui il cliente ha la fornitura attiva con Enel Energia entro 15 giorni è tutto completamente operativo e l’azienda può vendere online".

State valutando offerte personalizzate anche per altri settori, ad esempio per la pubblica amministrazione? Ad esempio ai Comuni...

"Stiamo facendo una riflessione anche per questa tipologia di servizio. Ovviamente per fornire, oltre all’energia a pezzo di costo e alla consulenza energetica, non la vendita di prodotti ma, poniamo, la messa a disposizione dei servizi di anagrafe online".

Come si interseca questa offerta con la fine del mercato tutelato dell’energia?

"L’apertura del mercato è giusto che avvenga, la possibilità di scelta del cliente arricchisce il mercato e la concorrenza, e anche per questo noi offriamo una offerta articolata. Sarebbe però opportuno che si intervenisse sul numero degli operatori, che in Italia sono circa 700, un numero che crediamo sia esagerato perchè accanto a tanti operatori seri ce ne sono stati, come ci hanno mostrato le cronache, anche di inaffidabili. Per la tutela dei clienti, e sempre nel pieno rispetto della concorrenza, sarebbe quindi opportuno che i criteri per poter vendere energia fossero più selettivi".