Crisi governo Draghi, cosa rischia la Lombardia

In bilico i 9,97 miliardi di euro di risorse relative al PNRR in Regione. Tutti i timori delle imprese lombarde nel tweet di Alessandro Spada, presidente di Assolombarda

La crisi di Governo Draghi fa tremare la Lombardia. Le dimissioni del premier (respinte dal presidente della Repubblica), alla luce della decisione del Movimento 5 stelle di non votare la fiducia sul Decreto  Aiuti, fanno tremare le imprese lombarde alle prese con una difficile ripartenza che dopo due anni di pandemia deve fare i conti ora con la guerra in Ucraina, l'aumento dei prezzi di gas e petrolio, un'inflazione alle stelle e - come se non bastasse - un ritorno del Covid. E mentre si guarda già con preoccupazione alla giornata di mercoledì, quando Draghi riferirà alle Camere, un tweet di Alessandro Spada, presidente di Assolombarda riassume tutte le preoccupazioni della "locomotiva d'Italia". Si guarda ai 9,97 miliardi di euro di risorse destinate dal PNRR alla Lombardia con tutte le ricadute sul tessuto regionale e sullo sfondo il tonfo di Piazza Affari dove ieri si sono bruciati 17 miliardi in termini di valore azionario.

Il tweet 

Alessandro Spada, presidente di Assolombarda
Alessandro Spada, presidente di Assolombarda

"In un momento in cui le nostre imprese stanno sostenendo la ripresa economica, alla luce delle difficoltà degli approvvigionamenti energetici e del gas, servono la credibilità e la concretezza che hanno contraddistinto il governo Draghi". Lo scrive in un tweet il presidente di  Assolombarda Alessandro Spada, commentando la crisi di governo. Assolombarda, per dimensioni e rappresentatività, è l’associazione più importante di tutto il Sistema Confindustria. Esprime e tutela gli interessi di 6.870 imprese di ogni dimensione, nazionali e internazionali, produttrici di beni e servizi in tutti i settori merceologici. E conta circa 418.300 addetti.

Quanto vale il Pnrr in Lombardia Regione Lombardia ha attivato uno specifico monitoraggio delle risorse del PNRR che ricadono sul territorio regionale. Ad oggi ricadrebbero sul territorio lombardo oltre 9,97 miliardi di euro di risorse relative al PNRR e al Fondo complementare, di cui circa 1,95 miliardi che prevedono Regione Lombardia come soggetto attuatore. I dati sono in continuo aggiornamento e si basano su una molteplicità di fonti informative, decreti ministeriali, bandi e avvisi pubblici. Le risorse previste per attuare gli interventi del PNRR vengono effettivamente definite e assegnate in base agli atti ministeriali approvati e agli esiti dei bandi/avvisi pubblicati. Regione Lombardia, oltre al monitoraggio generale, effettua anche il monitoraggio delle risorse progressivamente assegnate ai territori su base provinciale.

I soldi del Pnrr provincia per provincia

  • Bergamo: 525.210.721,26   
  • Brescia: 730.903.565,11 
  • Como: 112.235.455,87  
  • Cremona: 97.294.911,45
  • Lecco: 76.197.125,76
  • Lodi: 94.713.453,41
  • Mantova: 128.707.169,11
  • Milano: 1.271.090.196,50
  • Monza e Brianza: 130.855.091,96
  • Pavia: 152.616.067,54
  • Sondrio: 81.341.887,87
  • Varese: 226.499.818,20

Piazza Affari Dopo il tonfo di ieri nel giorno delle dimissioni del premier Mario Draghi e dell'ufficializzazione della crisi di governo, la Borsa di Milano oggi tiene in apertura della contrattazioni. Mercato azionario volatile nelle prime fasi della seduta, con l'indice Ftse Mib che, dopo un'apertura in lieve guadagno, ha ceduto lo 0,3%, per poi ripartire al rialzo fino a superare l'1%. Un segnale quello in avvio a Piazza Affari che va in controtendenza con quanto registrato ieri, quando il Ftse Mib aveva lasciato sul terreno il 3,44%, mandando in fumo 17 miliardi in termini di valore azionario. Ad avere la peggio sono stati i titoli bancari con Bper (-6,11%), Unicredit -5,7%) in testa. Poi Tim (-6,4%) ed Enel (-5,7%).

Spread In netto rialzo lo spread. Il differenziale invece tra Btp e Bund tedeschi ha aperto questa mattina a 229 punti, in risalita rispetto al dato di chiusura di ieri di 206,6. Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta al 3,40%. Futures positivi in Piazza Affari all'indomani della decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di respingere le dimissioni di Draghi, rinviando la questione al Parlamento. I contratti sul mese di settembre segnano un rialzo dello 0,31% a 20.540 punti. In rialzo anche i contratti futures sugli indici delle altre Borse europee.