Draghi presenta le dimissioni, Mattarella le respinge: "Si presenti in Parlamento"

Il Movimento 5 Stelle non partecipa al voto del Dl Aiuti. Il premier: "La maggioranza non c'è più". Il premier in aula a metà della prossima settimana

Mario Draghi ha rassegnato le dimissioni da Presidente del Consiglio dopo lo "strappo" del Movimento 5 Stelle che non ha partecipato al voto in Senato sul Decreto Aiuti. Dopo una giornata convulsa Draghi è salito al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani di Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha però rifiutato le dimissioni e rimandato la decisione al Parlamento. Mercoledì Draghi si ripresenterà alle Camere per una verifica parlamantare e a quel punto si capirà se il suo cammino come capo del governo proseguirà. Pd e Forza Italia  hanno stigmatizzato il comportamento del movimento guidato da Giuseppe Conte e auspicato una nuova fiducia al governo mercoledì. La Lega ha rinnovato la propria fiducia a Draghi ma ha anche apertamente richiamato le elezioni: "Nessuno deve aver paura di ridare la parola agli italiani". Per Fratelli d'Italia invece l'esperienza del governo Draghi "è finita. Bisogna andare ad elezioni subito". Dopo le dimissioni di Draghi il M5S si è riunito in serata in un animato Consiglio Nazionale per decidere le prossime mosse. Dall'incontro però non è ancora emersa una linea ufficiale: "Ci siamo confrontati - ha detto Conte al termine della riunione - Abbiamo preso atto delle dimissioni di Draghi e ci confronteremo domani". 

Giuseppe Conte e Mario Draghi
Giuseppe Conte e Mario Draghi

21.50 - DI MAIO: GRAZIE A CONTE MOSCA FESTEGGIA  "Draghi ha dimostrato di essere di parola, il cdm ha preso atto di una situazione gravissima, lo vedremo da domani sullo spread e sulle borse". Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Ora rischiamo di andare in esercizio provvisorio, questo vuol dire non avere un governo. Conte ha causato la crisi dell'Italia, un po' coscientemente, un po' no". Di Maio ha poi fatto riferimento alla situazione internazionale: "Mi piange il cuore vedere che dall'altra parte del mondo, a Mosca che è un'autocrazia, Medvedev festeggia perché una della più potenti democrazie del mondo, l'Italia, è stata indebolita". Infine una stoccata al "nuovo" M5S: "Credo che si stesse pianificando questa crisi da tempo, io lo chiamo il partito di Conte perché quello non è più il movimento. Tanti parlamentari del partito di Conte non la pensano come Conte. Il movimento è nato per portare avanti le battaglie a difesa dei cittadini non per picconare il governo".

21.05 - COLLOQUIO DRAGHI-CASELLATI Il Presidente del Consiglio, dopo che Mattarella ha respinto le sue dimissioni, ha incontrato la Presidente del Senato Elisabetta Casellti a palazzo Madama. Draghi parlamentarizzerà la crisi mercoledi' 20 luglio. Draghi sarà in visita istituzionale in Algeria lunedì 18 e martedì 19. 

19.58 - PD: 5 GIORNI PER RIDARE FIDUCIA A DRAGHI "Ora ci sono cinque giorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al Governo Draghi e l'Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore", così Enrico Letta, segretario del Pd, su Twitter

19.50 - MATTARELLA RESPINGE LE DIMISSIONI Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica - si legge in una nota del Quirinale - non ha accolto le dimissioni e ha invitato il presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica.

19.43 - CONTE CONVOCA IL CONSIGLIO NAZIONALE M5S II leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha convocato per stasera alle 20 il Consiglio nazionale del movimento per discutere l'evoluzione della situazione dopo l'annuncio di Draghi

19.33 - LA LEGA: PAROLA AGLI ITALIANI "Draghi e l'Italia erano vittime dei troppi No del Movimento 5 Stelle e delle forzature ideologiche del Partito Democratico. La Lega condivide la preoccupazione per le sorti del Paese: è impensabile che l'Italia debba subire settimane di paralisi in un momento drammatico come questo, nessuno deve aver paura di restituire la parola agli italiani". 

19.16 - DRAGHI E' ARRIVATO AL QUIRINALE Il premier Draghi è arrivato al Quirinale per presentare le dimissioni al presidente Sergio Mattarella

19.14 - MELONI: "ORA DARE LIBERTA' AI CITTADINI DI SCEGLIERE" "E' ora di dare libertà ai cittadini di votare. Dobbiamo chiedere al capo dello Stato che questo parlamento venga sciolto, l'art. 88 della Costituzione dice che il presidente può sciogliere le Camere quando ravvisa troppa distanza tra Palazzo e quello che vogliono i cittadini e oggi la distanza è siderale". Lo dice Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.

19.12 - IL PD: "AL LAVORO PER RICREARE MAGGIORANZA" "Ora al lavoro perché mercoledi' alle Camere si ricrei la maggioranza e il governo Draghi possa ripartire. Il Paese piomba in una crisi gravissima che non può permettersi". E' quanto chiede il Pd secondo quanto riferito da fonti del Nazareno.

19.10 - RENZI: "DRAGHI HA FATTO BENE" "Draghi ha fatto bene, rispettando le istituzioni: non si fa finta di nulla dopo il voto di oggi. I grillini hanno fatto male al Paese anche stavolta. Noi lavoriamo per un Draghi-Bis da qui ai prossimi mesi per finire il lavoro su Pnrr, legge di Bilancio e situazione ucraina". Così Matteo Renzi su Twitter

19.05 - MERCOLEDI' COMUNICAZIONI DI DRAGHI ALLE CAMERE  Il premier Mario Draghi "mercoledì renderà comunicazioni alle Camere, ce lo ha detto lui stesso dopo aver annunciato le dimissioni". Lo spiegano all'Adnkronos fonti di governo al termine del Consiglio dei ministri.

18.57 - "NON CI SONO PIÙ LE CONDIZIONI PER REALIZZARE PROGRAMMA" "Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più". Lo dice il premier Mario Draghi in Cdm.

18.48 - DRAGHI: "QUESTA SERA MI DIMETTO" Draghi al Consiglio dei Ministri: "Questa sera rassegnerò le dimissioni nelle mani di Mattarella. E' venuto meno il patto di fiducia" 

18.05 - IL PREMIER NON SI E' DIMESSO Mario Draghi non si è dimesso, riflette. Lo si apprende dopo l'incontro al Quirinale con il capo dello Stato, Sergio Mattarella

17.50 - CONSIGLIO DEI MINISTRI ALLE 18.15 Il Consiglio dei ministri è convocato alle 18.15. Lo rende noto Palazzo Chigi.

17.15 - CONTE: "RISPOSTE VERE O NESSUNO AVRA' I NOSTRI VOTI" "Se noi prendiamo degli impegni con governo, Parlamento e cittadini e siamo coerenti, chi si può permettere di contestare questa linearità e questa coerenza? Non chiediamo posti, nomine, nulla, ma chiediamo ovviamente di rispettare un programma definito all'inizio: transizione ecologica e urgenza della questione sociale che adesso è esplosa. O ci sono risposte vere, strutturali e importanti opporre nessuno può avere i nostri voti". Così il leader del M5s, Giuseppe Conte, lasciando la propria abitazione.

16.10 - DRAGHI RIENTRA Il premier Mario Draghi è appena rientrato a Palazzo Chigi dopo il colloquio, di circa un'ora, con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

15.38 - ANNULLATO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI Era previsto per le 15.30, ma è stato annullato anche perché il premier Mario Draghi è a colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non si terrà quindi il previsto Consiglio dei Ministri. 

15.25 - DRAGHI AL QUIRINALE Il premier Mario Draghi al termine della votazione sale al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

15.20 - FIDUCIA ANCHE SENZA IL MOVIMENTO 5 STELLE L'Aula del Senato ha confermato la fiducia al Governo posta sul dl aiuti. I sì sono stati 172, i no 39, nessun astenuto. Il Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto risultando assente alla prima e alla seconda chiama.

15.15 - DRAGHI E LA SECONDA "CHIAMA" Il presidente del Consiglio, Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi, mentre in Senato è in corso la seconda chiama sul voto di fiducia al dl Aiuti.

14.35 - LE VOTAZIONI Il Senato ha cominciato a votare la fiducia al premier Mario Draghi.

14.30 - IL MOVIMENTO 5 STELLE  "Noi abbiamo appoggiato questo governo rispettando le indicazioni del presidente Mattarella e con grande generosita' e non si puo' nascondere che l'appoggio al governo ha provato molto i cittadini che credono nel Movimento", ma "abbiamo sempre lavorato per trovare soluzioni nel merito. Abbiamo subito attacchi e totale indifferenza rispetto alle nostre richieste. Nessuno avrebbe continuato come noi a lavorare a testa bassa perche' per alcune forze politiche l'unico obiettivo e' stato smantellare ogni nostra misura". Lo ha detto la capogruppo M5s Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sulla  fiducia posta dal governo sul decreto Aiuti.

14.15 - LA SCELTA DELLA LEGA Paolo Tosato a nome della Lega conferma la " fiducia al governo perché i provvedimenti contenuti nel decreto sono necessari. Togliere la fiducia è una scelta legittima, farlo su questo provvedimento è da irresponsabili" spiega in Aula in dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal Governo sul decreto Aiuti.

14.05 - GRILLINI CONTRO BERNINI: "STAI ZITTA" Proteste e fischi, grida "stai zitta" dai banchi del Movimento 5 stelle contro la capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini, durante la sua dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo sul decreto Aiuti. Bernini sta attaccando, non senza frasi ironiche ma anche tranchant, i 5 stelle per la scelta di non votare la fiducia. E dai banchi dei 5 stelle si levano le proteste. E' costretta ad intervenire la presidente  Casellati, che richiama all'ordine invitando i 5 stelle a lasciar concludere l'intervento della senatrice azzurra. 

13.50 - IL SI' DEL PD "E' un dovere dei gruppi di maggioranza votare la fiducia al governo di cui si fa parte. Il nostro è un appello alla responsabilità". Lo ha detto in Aula la capogruppo del Pd in dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal Governo sul decreto Aiuti al Senato.

13.20 - RENZI: "APPELLO ALLA RESPONSABILITA' DI DRAGHI" La prende alla larga, partendo dalla Rivoluzione Francese, e arriva sino ad affermare "Legittimo il no alla fiducia da parte del Movimento 5 Stelle. Ma serve la richiesta di dimissioni di tutti i ministri". Così si esprime Matteo Renzi in aula. "Bisogna andare a elezioni e dopodiché ognuno di noi farà la propria campagna elettorale". "La situazione che si è creata pone l'esigenza di lanciare da questa aula un appello alla responsabilita' e un appello a un destinatario, il presidente Mario Draghi". Lo dice Matteo Renzi intervenendo in Aula in occasione del voto sul Dl Aiuti. "Io sono estimatore del presidente Draghi, sono orgoglioso di averlo come premier, ma nulla guistifica la fermata del Governo in questa situazione: bisogna chiudere il Pnrr e la legge di bilancio. Pensare di usare gli schiamazzi per bloccare una attivita' fondamentale per il Paese sarebbe inaccettabile", ha aggiunto Renzi. "Draghi deve continuare a fare il presidente del consiglio perche' serve all'Italia".

13.15 - M5S: "FIDUCIOSI CHE IL GOVERNO CI ASCOLTI" "Noi vogliamo continuare a occuparci degli italiani e continuiamo a essere fiduciosi che il Governo e questa maggioranza ci ascoltino". Lo ha affermato Marco Pellegrini del Movimento 5 Stelle chiudendo in Aula al Senato la discussione generale per la fiducia e il voto finale sul Dl Aiuti.

13.05 - PRIMO SI' Insieme per il futuro conferma la fiducia al governo Draghi. Lo annuncia in Aula in dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo sul decreto Aiuti il capogruppo di Ipf a palazzo Madama Primo Di Nicola. "Chi sta inseguendo interessi di parte e di partito sta vigliaccamente girando le spalle al Paese".

12.50 - LE DICHIARAZIONI DI VOTO Cominciano le dichiarazioni di voto al Senato. 

12.30 - LA "CHIAMA" Si va al voto sulla fiducia al premier Mario Draghi. La "chiama" dei senatori è prevista intorno alle 14.15.

12.00 - DI MAIO: "STANNO FACENDO IL PAPEETE 2" "Chi subì il Papeete 1 adesso sta facendo il Papeete 2 . È chiaro a tutti che se oggi non votano la fiducia aprono la stagione del Papeete bis. Un marchio che non si toglieranno più. E da loro non accettiamo lezioni di coerenza" ha tuonato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

11.30 - CONSIGLIO DEI MINISTRI

Il Consiglio dei Ministri è convocato ufficialmente per oggi alle 15.30.

11.15 - BONINO: "GOVERNARE NON E' COME STARE AL RISTORANTE"  "Ricordo ai colleghi della Lega che Salvini ha dichiarato che d'ora in poi la Lega voterà solo provvedimenti utili all'Italia. Ma perché finora abbiamo votato provvedimenti non utili? Stare al governo non e' come stare al ristorante: l'antipasto sì, ma il gelato non lo voglio... non è questo il modo di stare al governo". Lo ha detto Emma Bonino, intervenendo in Aula del Senato, in discussione generale sul decreto Aiuti.

11.00 - BOTTA E RISPOSTA Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, è in costante contatto con Chigi. Il Presidente è informato di tutti i passaggi. E' quanto si fa sapere a proposito del tentativo del ministro di evitare il voto di fiducia sul dl Aiuti. 

10.45 - ITALIA VIVA CONTRO D'INCA' "Trovo veramente incredibile che il ministro dei rapporti con il Parlamento del Movimento 5 Stelle, all'insaputa del Presidente del Consiglio Draghi, convochi i capigruppo di maggioranza al Senato per chiedere se sono d'accordo a votare il dl Aiuti senza mettere la fiducia,  esaminando i singoli emendamenti e mettendo a rischio più di 24 mld di aiuti agli italiani. Tutto questo solo per evitare che il suo partito diserti il voto di fiducia con le conseguenze naturali che questo gesto comporterà: la crisi di governo" ha sottolineato Davide Faraone, presidente dei senatori di Italia Viva.

10.30 - LETTA: "CONVINTI VERSO LA FIDUCIA" "La decisione del  Movimento 5 Stelle cambia lo scenario politico, prendiamo atto di questa scelta. Non è la nostra scelta, è una scelta che ci divide. Oggi voteremo convintamente la fiducia sul dl Aiuti" ha spiegato Enrico Letta, segretario del Partito democratico.

10.15 - IL VOTO SENZA FIDUCIA  Via libera definitivo al decreto Aiuti al Senato senza ricorrere al voto di fiducia. Sarebbe questo il tentativo che alcuni esponenti di governo starebbero tentando per evitare il sipario sull'esperienza di Mario Draghi da premier. Questa mattina il ministro per i rapporti con il Parlamento, il pentastellato Federico D'Incà (che nella assemblea dei parlamentari M5s di ieri sera ha espresso perplessità sulla linea decisa dal Movimento di non partecipare alla fiducia a palazzo Madama) avrebbe avuto un confronto con i capigruppo di maggioranza al Senato, avanzando l'ipotesi di procedere con il voto finale sul dl Aiuti, nello stesso testo licenziato dalla Camera, senza ricorrere al voto di fiducia. Il nodo, tuttavia, sono gli emendamenti presentati al testo, che senza fiducia dovrebbero essere votati e tra le proposte di modifica ve ne sono alcune a firma Movimento 5 Stelle. Dunque, per procedere al voto senza fiducia, dovrebbe essere raggiunto un accordo "blindato", che assicuri il via libera al decreto prima di dopodomani, pena la decadenza.

10.00 - "VOTO SPARTIACQUE" "Un partito di maggioranza non può non votare la fiducia al Governo che sostiene e di cui fa parte. Questo voto segna un dato politico che farà da spartiacque, perché non si può non votare la fiducia e restare al governo. Conte avrebbe potuto e dovuto accontentarsi dell'apertura di Draghi su alcuni punti posti dal Movimento 5 Stelle, invece, ha ritenuto di rilanciare con un'arroganza difficilmente digeribile" ha affermato Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato.

9.50 - I TEMPI Sono previste circa due ore di discussione, poi sarà posta la questione di fiducia e verso mezzogiorno dovrebbero cominciare le dichiarazioni di voto. La "chiama" dei senatori è prevista a partire dalle 13.30 e l'esito del voto dovrebbe arrivare tra le 14.30 e le 15.

9.40 - DISCUSSIONE AL VIA E' iniziata la discussione generale sul decreto legge Aiuti al Senato. Al termine del confronto, il Governo porrà la questione di fiducia. Il decreto infatti scade il 16 e deve essere approvato in tempi brevi.