L’EUROPA SDOGANA LE BIOTECNOLOGIE ‘BUONE’

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LE BIOTECNOLOGIE ‘buone’ nulla hanno a che fare con gli Ogm. La Commissione Ue (finalmente) sdogana le nuove tecniche genomiche (dette TEA o NBT) in uno studio che chiarisce che "le nuove tecniche genomiche nulla hanno a che vedere con gli Ogm tradizionali, e anzi possono contribuire in modo sicuro ed efficace a una produzione agricola sempre più sostenibile", commenta Paolo de Castro, europarlamentare ed ex ministro. "Finalmente una posizione chiara e netta sulla distinzione tra nuove biotecnologie e Ogm, che aiuterà a raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork nell’interesse di tutti". L’equivoco (e lo stop alla ricerca) furono favoriti da una sentenza della Corte di Giustizia Ue del luglio 2018 che aveva assimilato le tecniche NBT agli Ogm, bloccando ricerca e sperimentazione. Adesso si apre la strada per una consultazione finalizzata all’elaborazione di un nuovo quadro giuridico per le biotecnologie in Europa.

Dall’Italia è un coro di commenti positivi. Da Assosementi ("L’innovazione vegetale è un tema centrale per il futuro dell’agricoltura", dice il presidente Giuseppe Carli), alle organizzazioni agricole. Franco Verrascina, presidente Copagri: "Quello che ci arriva dall’Esecutivo comunitario è un ulteriore invito a puntare con decisione sulle innumerevoli possibilità offerte dalla ricerca e dall’innovazione". Dino Scanavino, presidente CIA: "Le nuove biotecnologie premiate nel 2020 col Nobel della chimica arrivano a perfezionare il corredo genetico delle piante in maniera simile a quanto avviene in natura, oltre ad avere il vantaggio di essere poco costose e di potersi facilmente adattare alle tante tipicità dei nostri territori".

Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura: "Chiediamo ora alle istituzioni dell’Unione e ai governi nazionali di accelerare il passo, per giungere a una chiara ed efficace regolamentazione per l’uso delle più avanzate biotecnologie". Assalzoo: "L’obiettivo è sviluppare varietà in grado di resistere alle avversità meteoclimatiche, di produrre di più impiegando meno risorse, di resistere a malattie e condizioni climatiche avverse".