Vaccini Lombardia, Fontana: "Con più fiale supereremmo 100mila somministrazioni al giorno"

Il governatore lombardo annuncia che fino al 19 maggio il 90% di forniture sarà da Pfizer, quindi Astrazeneca sarà utilizzato per i richiami

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 27 aprile - Prosegue a ritmo serrato la campagna di vaccinazioni e anche la Lombardia, dopo l'inciampo iniziale con l'azzeramento del Cda di Aria e il passaggio alle prenotazioni con Poste, sta recuperando il gap.  Ieri "siamo già arrivati sopra le 80mila somministrazioni", ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana, intervenendo a Radio Capital per fare il punto sui vaccini anti-Covid. "Non è tanto la capacità di farcela, potremmo superare abbondantemente i 100mila vaccinati al giorno se ci dessero più vaccini"

Parlando poi di Astrazeneca, Fontana ha detto che lo stop al siero anglo-svedese non è "un inciampo" alla campagna vaccinale. "Il motivo per cui è stato sospeso è che le prossime forniture saranno tutte di Pfizer", ha spiegato il governatore lombardo. "Nel programma che ci ha mandato il generale Figliuolo abbiamo visto che nel mese di maggio, fino al 19 maggio, il 90% di forniture sarà da Pfizer, quindi è chiaro che Astrazeneca sarà trattenuta per i richiami. Ma noi siamo pronti a fare tutto, siamo convinti che tutti i vaccini siano buoni". Fontana, che tra pochi giorni andrà a fare la prima dose non ha nascosto il suo ottimismo: "E' qualcosa che faccio molto volentieri. Non mi sono mai fatto angosciare dal virus, ma sicuramente sarò un po' più tranquillo".

Infine, intervendo in merito alla polemica sul coprifuoco, Fontana ha sottolineato che la battaglia  "non è politica", "tutte le Regioni di qualsiasi colore avevano deciso di allentare e io sono d'accordo con i miei colleghi. Bisogna presto rivedere quella misura". Quindi ha definito "un giusto compromesso" la partenza del coprifuoco alle 23.  "Se vediamo che il trend dei contagi migliora si può iniziare ad allungare. Iniziamo con le 23 e vediamo come va, poi si può arrivare gradualmente a mezzanotte, si può ridare libertà ai ragazzi". Il  rischio, secondo Fontana, è che "con troppe regole alla fine la gente non le rispetti più".