Omicron 2, Bassetti: incontenibile con misure. Aumentare dosi richiamo

Il direttore della Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova: "Con la fine dello stato di emergenza non finisce la pandemia e se non sappiamo difenderci sono dolori: a ottobre rischiamo di ricominciare"

Emergenza Covid

Emergenza Covid

Milano - Tornano in discesa ma con un minor numero di tamponi processati i nuovi contagi da Covid-19 in Italia: nelle ultime 24 ore sono 76.260 casi con 513.744 tamponi, per un tasso di positività al 14,8%. I casi totali da inizio pandemia superano oggi quota 14 milioni. I decessi sono 153 per un totale di 158.254 da inizio emergenza. Tra le Regioni, il maggior incremento si ha in Lombardia (9.206 casi), a seguire Lazio (8.340) e Campania (8.093). Gli attualmente positivi sono 1.226.890 di cui 1.217.485 isolati a casa, 466 (+11) nelle terapie intensive e 8.939 (-30) ricoverati nelle aree mediche. I guariti sono 51.922.  

Covid oggi Italia e Lombardia. Bollettino del 23 marzo: 76.260 nuovi casi e 153 morti

"Omicron 2 è una variante incontenibile dalle misure. È giusto che le mascherine vengano ancora utilizzate da fragili e anziani, anche dopo che sarà tolto l'obbligo, ma con mascherine e distanziamenti questa variabile non la conteniamo. Zero Covid non esiste nella popolazione generale"  Così ad Agorà su Rai 3, Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Dobbiamo farcene una ragione, come hanno fatto altri paesi. Omicron 2 è troppo contagiosa per esser contenuta: se entra in una classe o in famiglia, puoi usare le misure che vuoi ma tanto la variante contagia tutti" e per questo l'unica difesa è la vaccinazione.

Il 31 marzo finisce lo stato di emergenza legato alla pandemia e dall'1 aprile partono le nuove tappe dellla road map tracciata dal governo Draghi nella gestione della pandemia. "Con la fine dello stato di emergenza non finisce la pandemia e se non sappiamo difenderci sono dolori: a ottobre rischiamo di ricominciare. Se non aumentiamo le dosi di richiamo - occhio che sono scese molto nelle ultime settimane - e i fragili non fanno la quarta dose, il virus torna a mordere forte e a fare danni. Attenzione perché l'unica arma è la prevenzione" ha spiegato Bassetti. 

Quanto all'andamento dei contagi, ha spiegato, "dovremo abituarci ad alti e bassi. La quarta ondata sta portando moltissimi casi, c'è una circolazione molto elevata di virus, con sintomi fortunatamente non gravi. Tanto è vero che per le terapie intensive, che rappresentano il parametro principale, il segno meno dura da circa un mese, fatta eccezione per una giornata. Ma è chiaro quando circola molto il virus c'è anche un aumento dei ricoveri in media intensità di cura, perché molte persone che vanno in ospedale per diversi motivi, e poi risultano positivi al tampone".  Avere un tasso di positività così alto, però, per Bassetti, "può essere un segno positivo, potrebbe essere indice del fatto che i tamponi vengono fatti più appropriatamente in base ai sintomi". Tuttavia su questo fronte c'è ancora da lavorare, perché, ha concluso, "facciamo ancora troppi tamponi a non sintomatici, ne facciamo ancora troppi a chi ha un vezzo di farlo".