E' morto Gino Strada: il fondatore di Emergency aveva 73 anni

Con l'Ong nata 25 anni fa il chirurgo ha promosso la costruzione di ospedali e posti di primo soccorso nel mondo

Gino Strada

Gino Strada

Milano, 13 agosto 2021 - È morto Gino Strada, il fondatore di Emergency, aveva 73 anni. ll decesso è avvenuto questa mattina, mentre si trovava in vacanza in Normandia.  

"Amici, come avrete visto il mio papà non c'è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perche' sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere...beh, ero qui con la ResQ - People saving people a salvare vite. E' quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre", ha scritto su Facebook Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency, e a sua volta ex presidente dell'Ong. "Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo", ha concluso.

"Siamo sconvolti, è un fulmine a ciel sereno. Problemi di cuore? Non aveva nulla di così grave da far pensare a quello che è successo", ha detto Rossella Miccio, presidente di Emergency. "Era in Normandia per una vacanza di qualche giorno. La notizia ci ha colti di sorpresa, siamo assolutamente sconvolti. E'un momento troppo doloroso per poter dire altro". Miccio riferisce di avere parlato l'altro ieri per l'ultima volta con Strada. "Era tranquillissimo, abbiamo discusso di Afghanistan".

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Dagli studi in medicina ad Emergency

Nato a Sesto San Giovanni, cresce in un ambiente cattolico sensibile alla realtà sociale che si ispira alle idee del Concilio Vaticano II per poi aderire alla corrente comunista universitaria. Dopo aver terminato gli studi superiori al Liceo classico Carducci, Strada ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia alll'Università Statale di Milano nel 1978, all'età di trent'anni, e si è poi specializzato in Chirurgia d'Urgenza. Durante gli anni della contestazione è uno degli attivisti del MovimentoStudentesco. Viene assunto dall'ospedale di Rho facendo poi pratica nel campo del trapianto di cuore fino al 1988, quando si indirizza verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra. Negli anni '80 si specializza in chirurgia cardiopolmonare, lavorando negli Stati Uniti, alle università di Stanford e Pittsburgh, all'Harefield Hospital (Regno Unito) e al Groote Schuur Hospital di Città del Capo (Sudafrica), l'ospedale del primo trapianto di cuore di Christiaan Barnard. Nel periodo 1989-1994 lavora con il Comitato internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto: Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina. Questa esperienza sul campo motiva Strada, sua moglie Teresa Sarti e un gruppo di colleghi a fondare Emergency, un'associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo. Dalla sua fondazione nel 1994, Emergency dichiara di essere intervenuta in 17 paesi, curando oltre 11 milioni di persone. Strada aveva dichiarato di non votare alle elezioni politiche da circa trent'anni, perché contrario alle scelte di politica estera di vari governi a sostegno delle missioni, alla partecipazione del Paese in diversi conflitti e alle politiche di gestione del fenomeno migratorio. 

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Migration

Tra gli ultimi impegni la lotta al Covid

E' stata la città di Crotone, in piena emergenza Covid, uno degli ultimi fronti sul quale Gino Strada, con l'associazione Emergency da lui diretta, ha dispiegato il suo infaticabile impegno. Nel novembre dello scorso anno, con l'ospedale San Giovanni di Dio che faticava a trovare posto ai numerosi pazienti affetti dal virus, l'allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli aveva chiesto a Strada di allestire un ospedale da campo nei pressi del nosocomio crotonese. Nel giro di un paio di settimane vengono così allestite due tende, fornite dall'Esercito italiano e montate dalla Protezione civile regionale. E' lo stesso Strada a ispezionare l'ospedale da campo con 20 posti letto gestito direttamente da Emergency. In realtà all'associazione viene poi affidata la gestione del reparto covid all'interno del nosocomio crotonese. "Abbiamo preso in consegna una parte dell'ospedale di Crotone - aveva dichiarato in quella occasione Gino Strada - quindi una struttura in muratura e stiamo allestendo un reparto covid: avremo una trentina di letti in totale. Abbiamo montato due tende al di fuori dell'ospedale con letti pronti per accogliere pazienti in caso di estrema necessità. Penso che il reparto covid messo in piedi dovrebbe essere sufficiente. Ci fosse una nuova ondata o picco non ci troverà impreparati. Opereranno una decina di medici di Emergency - aveva aggiunto - se da una parte c'e' una carenza di medici, meno marcata e' quella degli infermieri che saranno messi a disposizione dall'Asp di Crotone e saranno sufficienti per coprire necessita' di reparto. Stiamo immaginando di mettere in piedi anche unita' mobili, squadre Usca per essere a disposizione sul territorio per nuovi malati o pazienti covid". Il medico lombardo aveva rassicurato quindi sul tipo di impegno che Emergency avrebbe messo in campo: "Non sarò assente dalla Calabria, tutta la divisione medica di Emergency sarà qui. Non sarà una presenza spot". Sempre in quei giorni, Gino Strada viene indicato come possibile commissario per il rientro del debito sanitario della Calabria al posto del generale Saverio Cotticelli che si era appena dimesso. Era stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a chiamarlo al telefono per sondarne la disponibilità. "Ho ricevuto la richiesta da parte del Governo di impegnarmi in prima persona per l'emergenza sanitaria in Calabria - aveva confermato Strada - Ho chiesto alcuni chiarimenti sul mandato e sulle modalita' di lavoro, ponendo una condizione fondamentale: non sono disponibile a fare il candidato di facciata ne' a rappresentare una parte politica, ma metterei a disposizione la mia esperienza solo se ci fossero la volonta' e le premesse per un reale cambiamento". Pochi giorni dopo il Consiglio dei ministri nomina Giuseppe Zuccatelli e poi la girandola di nomi fino all'attuale commissario, Guido Longo.

Il cordoglio dal mondo politico

Immediati i messaggi di cordoglio, dopo la notizia della morte di Gino Strada. "Difendere l'uomo e la sua dignità sempre e dovunque. Questa la lezione più bella di Gino Strada che non dobbiamo dimenticare mai. La mia vicinanza ai suoi cari e a tutta Emergency", twitta il ministro della Salute Roberto Speranza. E l'Anpi: "Siamo sconvolti per la scomparsa di Gino Strada. Una vita per le vite distrutte dalle guerre. Ciao caro Gino, mancherai al mondo". "Se ne è andato un caro amico - scrive su Facebook il sindaco di Milano, Giuseppe Sala - Gli volevo bene e lui ne voleva a me. In giugno avevo celebrato il suo matrimonio con la dolce Simonetta, una cerimonia riservata come loro desideravano". E ancora: "Di Gino si può pensare quello che si vuole, ma una cosa è certa: ha sempre pensato prima agli altri che non a se stesso. Mi e ci mancherai". Un ricordo anche dall'europarlamentare ed ex primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia: "Ha dedicato la sua vita a curare le vittime della guerra, della povertà senza mai fare distinzioni e non ha mai mancato di far sentire la sua voce per la pace e la giustizia". Non nmanca il cordoglio dalla Regione Lombardia. "Il suo lavoro e il suo impegno nel sociale non verranno mai dimenticati", scrive sui social il governatore Attilio Fontana. Seguito dal vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti: "Un uomo che ha fatto della propria professione una missione a favore degli ultimi, portando con generosità nei paesi più poveri e nelle zone di guerra l'eccellenza e la capacità di cura della medicina italiana. Sono certa che la sua opera non verrà meno ed anzi troverà ancor più motivazioni nei tanti volontari coinvolti in quasi 30 anni di attività". "Con la scomparsa di Gino Strada l'Italia perde il più instancabile degli attivisti per la pace, ha dedicato tutto se stesso agli ultimi. La sua era una missione di vita: un mondo senza guerre. Lascia un grande vuoto e al contempo un'importante eredita'" twitta Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera. Il oresidente del Consiglio, Mario Draghi, ha appreso "con tristezza della morte di Gino Strada. Ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone più difficili del mondo. L'associazione Emergency, fondata insieme alla moglie Teresa, rappresenta il suo lascito morale e professionale. Alla figlia Cecilia, a tutti i suoi cari e ai colleghi di Emergency, le più sentite condoglianze del Governo".

Pioggia di messaggi social

Numerosi anche i commenti social di persone che non conoscevano personalmente Gino Strada ma lo stimavano. In tanti rendono omaggio a quanto fatto in questi anni. "Va via un grande medico e un grandissimo uomo...una grande perdita per l'umanità intera!", ha scritto Marinetta su Facebook. "L'ho avvicinato ad un tavolino a Venezia - ha aggiuntoo Giorgio - riconosciuto tra tante persone , gli ho stretto la mano ... E l'ho ringraziato.. tutto qui senza selfie , e lui mi ha ricambiato il sorriso". Per alcuni Strada era un "uomo che riusciva a sentire il 'dolora' senza voltarsi da un altra parte", per altri è stato una persona "generosa e insostituibile e »tale rimarrà nel cuore di chi ha salvato e conosciuto". Tanti anche i nomi noti che tributano un omaggio al chirurgo scomparso. "Era il volto dell'altruismo, mancherà la sua coscienza critica", scrive Vittorio Sgarbi. Mentre Fedez twitta: "Avremmo dovuto incontrarci a settembre. Sarebbe stato un onore immenso stringerti la mano. Che dispiacere. Ciao Gino oggi l'Italia perde un grande uomo". Poi, il saluto di Simona Ventura: "Buon viaggio ..speriamo di essere degni di continuare il tuo percorso" e di Barbara D'Urso: "Non amava parlare ma per lui parlavano i fatti... Ha speso la sua vita per aiutare gli ultimi. Sentiremo tutti la sua mancanza".