Covid, il virologo Crisanti: "In due o tre mesi saremo come l'Inghilterra"

Ma l'esperto avverte: "Avremmo dovuto aspettare qualche settimana prima di queste riaperture"

Il virologo Andrea Crisanti

Il virologo Andrea Crisanti

Milano -  "Questa è una corsa tra la vaccinazione e il virus. E non c'è dubbio che la dinamica dei decessi riflette l'effetto delle vaccinazioni". A dirlo senza mezzi termini, ad Agorà su Rai3, è il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova. In effetti i dati degli ultimi giorni raccontano di un numero di morti di gran lunga inferiore a quello cui eravamo purtroppo abituati (per esempio il bollettino di ieri, 9 maggio, registra 139 morti). E sicuramente anche in Italia "siamo di fronte a una diminuzione significativa della letalità, che certamente è da attribuire alle vaccinazioni fatte nelle Rsa e tra gli anziani".

Riaperture? Bisognava aspettare qualche settimana

Ma Crisanti tira comunque il freno a mano e invita ancora una volta alla prudenza. "Che il vaccino funziona non ci sono dubbi - aggiunge -. Dobbiamo soltanto cercare di vaccinare più persone possibili, facendo correre loro meno rischi possibili". Ma è ancora troppo presto" per valutare gli effetti delle riaperture sull'andamento di Covid-19 in Italia. Per questo "penso che, se avessimo aspettato un paio di settimane in più, non mesi ma due, tre settimane, probabilmente la dinamica sarebbe stata più favorevole. Noi dobbiamo guardare i dati di Israele e Inghilterra, che ci dicono che con il vaccino se ne può uscire. Allora perché far correre un rischio inutile a persone fragili per non aspettare 2-3 settimane?"

Il coprifuoco

 "La trasmissione del virus è esclusivamente una questione di probabilità, più ci si incontra più le probabilità crescono", prosegue Andrea Crisanti. "Ogni azione conta: conta la mascherina, conta il distanziamento, conta evitare gli assembramento. Il virus circola alle 8 di mattina come la sera tardi ma il coprifuoco dà il suo piccolo contributo al controllo dell'indice Rt". 

Obiettivo: Inghilterra e Israele

A a chi gli chiede quando arriveremo anche in Italia alle immagini della Spagna e di Madrid, Crisanti risponde: "Io non guardo alla Spagna, guardo a Israele e all'Inghilterra. E penso che, nel giro di due, tre mesi, potremo stare in una situazione molto simile a quella dell'Inghilterra". C'è dunque la speranza di un agosto più libero, ma con l'avvertimento: "C'è la sfida di rimanere tali", mantenendo il traguardo raggiunto.

Liberalizzare i brevetti

Sul tema della liberalizzaizone dei brevetti dei vaccini, "non penso proprio che la liberalizzazione dei brevetti dei vaccini da un momento all'altro ne farebbe produrre di piu'. Innanzitutto bisogna capire chi effettivamente possiede i brevetti - ha spiegato  Crisanti - poi bisogna porsi un altro problema: se questi brevetti vengono in qualche modo 'espropriati', chi li fa i prossimi vaccini? Ci sono altri 200 vaccini anti-Covid in via di sviluppo. Bisogna evitare il disincentivo: secondo me la cosa migliore è pagarli di più e chiedere alle case produttrici di dare licenze favorevoli ai Paesi che ne hanno bisogno. C'è un precedente - ha ricordato il microbiologo -. In Africa l'Aids fece una strage fino a quando non venne fatto un accordo con le grandi società farmaceutiche titolari dei brevetti e i farmaci furono distribuiti anche lì".