Tecnologie e democrazia

L’impatto delle macchine, della tecnologia e di internet sull’evolversi della società è ormai oggetto di molti studi

Milano, 21 febbraio 2019 - L’impatto delle macchine, della tecnologia e di internet sull’evolversi della società è ormai oggetto di molti studi. In che modo le tecnologie dell’informazione e della comunicazione stanno cambiando la nostra vita? Come possiamo abitare in modo sano i mondi virtuali, e quelli reali, ai quali tali dispositivi danno accesso? Adriano Fabris,Professore ordinario di Filosofia morale e di Etica della comunicazione all’Universitàdi Pisa,nel suo nuovo volume “Etica per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione” (ed.Carocci),approfondisceanzitutto alcuniconcetti di fondo per capire le varie dinamiche, a partire dalla constatazione che la comunicazione ormai non solo la si fa, ma la si vive, e che essa non è una semplice attività come le altre, bensì un ambiente dinamico e interattivo.

Fabris distingue acutamente lo strumento tecnico - che implica una presenza costante dell’agire umano - dal dispositivo tecnologico - che implica invece un certo livello di autonomia - fino ad analizzare lemodalitàdi interazionecon imezzi contemporanei più utilizzati: smartphone, computer e macchine in generale. Egli tratta le implicazioni etiche per chi opera all’interno della Rete o chi semplicemente naviga in internet, passando dal problema della raccolta dei big data da parte dei colossi del web alla non neutralità deimotori di ricerca, dal digital dividealladifferenza tra il condividereed il partecipare. Quest’ultima ha delle implicazioni sulla natura e sul funzionamento delle democrazie, in quanto per condividere, nell’era dei social, basta un like, mentre la partecipazione è il risultato di un costruttivo confronto di opinioni.

Se l’espressione di un’immediata preferenza viene messa sullo stesso piano di una decisione ponderata «la democrazia certamente s’indebolisce se non, addirittura, viene meno». Ecco perché recenti votazioni promosse in Rete da una forza di governo lasciano molto perplessi. Nella dimensione dei social network appare cruciale anche lo snodo dell’uguaglianza delle opportunità nel manifestare le opinioni, che spesso si traduce in omologazione, col rischio, paventa l’autore, che «le notizie vere e le fake news finiscono per essere collocate sullo stesso piano», senza verifiche e senza una certificazione autorevole.