Lo spread non è l’origine di tutti i mali

Discutendo sulle tendenze si corre il rischio di non vedere le evidenze

Milano, 14 agosto 2018 - 

LETTERA

Non è che ora, adducendo la scusa dello spread verranno cancellate tutte le promesse fatte? Si troverà alla fine il modo di giustificare rinvii e interventi per rilanciare l’Italia dicendo che la priorità improvvisamente è diventata quella di difendersi da attacchi speculativi per cui poche risorse, a fronte del nostro debito, e obbligo di accontentarsi? Ho come la sensazione che ci stiamo infilando nell’occhio di un ciclone. Per quanti anni dovremo pagare dazio per questi conti in sofferenza? Roberto, Lodi

RISPOSTA

Discutendo sulle tendenze si corre il rischio di non vedere le evidenze. Al confronto politico già complesso sui conti, si è aggiunta anche la questione turca a pesare sui mercati. Lo spread è salito e tanto è bastato a far scatenare previsioni: salirà ancorae arriverà alle stelle da qui a pochi mesi, salirà se la manovra che verrà predisposta a settembre non convincerà i mercati, salirà perché gli speculatori ci hanno già messo nel mirino... È tutto una previsione, nera. Viene meno così una discussione su come risanare i conti partendo da un’evidenza storica che proprio in questi giorni trova conferma nei bilanci della Guardia di Finanza: evasione negli affitti delle case, caporalato diffuso e organizzato con tanto di medici e controllori Inps compiacenti nell’operoso Nord. Evasione fiscale, lavoro nero con soldi portati all’estero. C’è un’Italia “in nero” che non fattura quanto una manovra economica. Più che cercare pezze per non subire attacchi dalla tendenza dello spread, varrebbe la pena sradicare questi mali. ivano.costa@ilgiorno.net