Le Comunali e il rischio astensione

Se guardiamo Milano, la campagna elettorale in corso è un po’ spenta. Specie se paragonata a quelle precedenti

LETTERA:

Caro Direttore, di solito, a poche settimane dal voto, le campagne elettorali sono al massimo, i candidati ovunque. Le Comunali al tempo della pandemia sono un appuntamento in sordina, di cui si sa poco. Programmi inclusi. Credo che i partiti dovrebbero preoccuparsi prima di tutto dell’astensionismo.  Pietro, da ilgiorno.it 

RISPOSTA:

In effetti, se guardiamo Milano, la campagna elettorale in corso è un po’ spenta. Specie se paragonata a quelle precedenti. Le cause sono molte. La pandemia ha sicuramente cambiato molto nel sentire e nelle scala delle priorità di ognuno di noi. Ma il problema maggiore dell’attuale sfida per Palazzo Marino è che risente molto dei temi che coinvolgono e dividono la politica nazionale e i suoi leader. I programmi degli sfidanti, anche dei due principali, restano così sullo sfondo. E anche poco sviscerati nel dettaglio. La sensazione è che si fatichi ad andare oltre la polemica di turno - nella disfida fra Giuseppe Sala e Luca Bernardo se ne registra una al giorno - e gli slogan, per affrontare invece i dettagli che aiuterebbero gli elettori a capire chi votare. Quale sia il modello di città che i candidati, ovviamente secondo ricette diverse, stiano proponendo ancora non è chiarissimo. E poco chiaro è anche come i vari sfidanti intendano affrontare il tema della ripartenza di Milano, in tutte le sue componenti, dopo la lunga e difficile stagione iniziata con la pandemia. Se l’opinione pubblica non si sentirà coinvolta nel dibattito, l’astensione diventerà un rischio concreto. sandro.neri@ilgiorno.net