Calciomercato: Spal e Bologna vogliono Barrow, ma l’Atalanta potrebbe dire no

Un prestito per far maturare il talento gambiano come stanno facendo Kulusevski al Parma e Pessina al Verona

Barrow

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Bergamo, 28 dicembre 2019 - Andare via in prestito per giocare o restare per fare panchina? Musa Barrow e Roger Ibanez attendono di conoscere il loro destino nel mercato di gennaio che, per i due ’98, sarà uno snodo decisivo e non scontato. Gian Piero Gasperini sul punto si è già espresso: meglio lasciarli partire per farli giocare e maturare, come stanno facendo Kulusevski al Parma e Pessina al Verona. La società è meno convinta, soprattutto su Barrow. Il gambiano è un pallino del presidente Antonio Percassi e la dirigenza è ancora convinta di poter recuperare il talento letteralmente evaporato dall’agosto 2018 in poi. Negli ultimi diciotto mesi una sola rete contro il Genoa lo scorso maggio. In mezzo il nulla, una lunga serie di 5 in pagella, di errori sotto porta e pure un rigore sbagliato a novembre contro la Juventus. Finora Barrow ha giocato appena 185 minuti diluiti su 7 presenze.

Non ha quasi visto il campo nonostante davanti, da ottobre in poi, non abbia avuto nemmeno Duvan Zapata. La bocciatura del gambiano è in questi numeri. Il Verona lo vuole in prestito, è interessata anche la Spal, ma il Bologna nelle ultime ore si è fatto sotto con più convinzione, per averlo in prestito oneroso con diritto di riscatto intorno ai 12 milioni. Una cifra importante per un giocatore che in carriera ha segnato solo 4 gol in A e deve ritrovarsi completamente. Se parte Barrow ovviamente serve un attaccante per la panchina. Impensabile la promozione del 18enne Roberto Piccoli, bomber della Primavera, o del 19enne gambiano Ebrima Colley che ha debuttato in A due settimane fa a Bologna. Nelle ultime ore sta girando persino il nome di un top player, il 21enne fantasista iberico Dani Olmo, in uscita dalla Dinamo Zagabria dopo l’eliminazione dalla Champions.

Lo vuole il Manchester United, è un giocatore che costa tanto e guadagna tanto e non ha il profilo che serve alla Dea. Discorso simile per Ibanez, il quinto difensore in rosa dopo l’addio di Kjaer: senza di lui occorre un innesto, magari proprio Mattia Caldara di cui si continua a parlare con insistenza. Ibanez, arrivato nel gennaio 2019, ha giocato appena cinque minuti in campionato e a sorpresa i venti minuti finali in Ucraina nella decisiva sfida di Champions contro lo Shaktha.