I vaccini, un salvavita sottovalutato che divide i medici

Una quadriglia di patetici sapientoni, “alternativi”, sproloquiano contro i vaccini avvalendosi di rarissimi gravi effetti collaterali, che sono percentualmente irrilevanti rispetto alle molte vite salvate

Milano, 27 luglio 2016 - Una quadriglia di patetici sapientoni, “alternativi”, sproloquiano contro i vaccini avvalendosi di rarissimi gravi effetti collaterali, che sono percentualmente irrilevanti rispetto alle molte vite salvate. Chi ha la mia età ricorda i bambini morti e i tanti sciancati dai virus della poliomielite, scomparsa grazie al vaccino. I vaccini antinfluenzali non sono obbligatori, ma sono benvenuti da chi come me, nelle corsie ospedaliere, era colpito almeno due volte l’anno da una lunga infezione che ora dura solo tre giorni. Mario Ruffin, ex primario

Sull'opportunità e la necessità di vaccinarsi il dibattito è aperto da anni. Una netta presa di posizione, in Italia, si è recentemente avuta con la richiesta, approvata dal ministro alla Salute Beatrice Lorenzin, di sanzionare i medici che sconsigliano i vaccini. Sanzioni che prevedono anche la radiazione dall’Albo professionale e che sono caldeggiate dalla stessa Federazione nazionale degli Ordini dei medici. In Lombardia si assiste a un drastico calo della copertura del vaccino antinfluenzale negli anziani. Secondo il ministero della Salute nella stagione 2015-2016 l’immunizzazione ha raggiunto il 47,7% degli over 65, con un calo di oltre 17 punti percentuali rispetto a dieci anni fa. Giusto ricordare che il vaccino antifluenzale, a differenza di altri, non è obbligatorio, ma è un fatto che riduce i rischi di contagio e di ricovero negli ospedali. Ed è comunque uno strumento per la prevenzione, così come lo sono stati i vaccini che hanno sconfitto le pandemie. L’ultima parola spetta però sempre al medico che conosce la storia clinica di ogni suo paziente. sandro.neri@ilgiorno.net