di Francesca Santolini

Motta Visconti, 18 agosto 2013 - L'autopsia ha confermato la tesi investigativa: omicidio-suicidio. Dai referti è infatti emerso come Mario Passalacqua 88 anni, ex panettiere in pensione, sia morto circa un’ora prima della figlia Maria Grazia, per tutti Paola, 57 anni, celibe. Non ci sono più dubbi sulla dinamica della tragedia familiare: la donna, che soffriva di depressione, avrebbe prima ucciso l’anziano genitore, poi si sarebbe tolta la vita impiccandosi.

Un gesto estremo dettato forse dal troppo amore. Paola, che da più di dieci anni aveva abbandonato il lavoro per dedicarsi prima alla mamma gravemente malata e poi al papà, non è riuscita a pensare un futuro per il genitore e, prima di farla finita, lo ha accoltellato. Probabilmente la sua esperienza come volontaria della Croce Azzurra le aveva fornito le conoscenze e l’esperienza necessaria per sapere che non tutte le coltellate sarebbero risultate mortali; da qui la decisione di colpire ripetutamente, più di dieci volte, e con forza.

L’autopsia disposta dal pm Roberto Valli della Procura di Pavia ha inoltre fatto chiarezza sui tagli e le lesioni ritrovati sul collo e sui polsi della donna: prove di dolore per vedere se sarebbe riuscita a tagliarsi la gola. È quindi la disperazione all’origine di questo dramma vissuto ancora una volta tra le mura domestiche: non ci sono elementi, infatti, che facciano pensare al coinvolgimento di altre persone.