Moglie e figlio di due anni vittime del padre padrone a Cinisello

Il peruviano, recidivo, bloccato dai carabinieri e arrestato di Laura Lana

Violenza contro le donne

Violenza contro le donne

Cinisello Balsamo (Milano), 22 ottobre 2014 - All'ospedale, stavolta, oltre alla compagna ci ha mandato anche il figlio di due anni. Una storia di violenza ormai quotidiana, all'interno delle mura domestiche. Fatta di botte, insulti, minacce e di un uomo incapace di fermarsi. Dal bere e dal picchiare chiunque gli capitasse a tiro in quel momento, compreso il suo bambino. Ieri mattina, alle 7.30, i carabinieri del nucleo Radiomobile hanno messo fine a questa storia di maltrattamenti familiari e di terrore.

Ad allertare i militari sono stati i vicini di casa, allarmati dalle grida della coppia. Alla centrale hanno così segnalato una lite violenta e pochi minuti dopo la gazzella è arrivata in viale Emilia. In un condominio di 17 piani, uno dei tanti palazzoni di Cinisello, dove già al piano terra si sentivano forti e chiare le urla e i pianti della donna e del bambino. Una volta entrati nell'abitazione dei due, i carabinieri si sono trovati davanti un uomo in evidente stato di alterazione. Era completamente ubriaco e continuava a picchiare la convivente, sotto gli occhi in lacrime del piccolo di soli due anni.

Peruviano classe 1991, F.J. è già noto alle forze dell'ordine. Professione barista, non era la prima volta che i militari si trovavano a dover intervenire a seguito di un pestaggio ai danni della donna, una connazionale del 1992. Ieri mattina, però, il 23enne deve aver proprio perso la testa, anche a causa dell'enorme quantità di alcol assunta. Non ha colpito ripetutamente solo la compagna, ma si è scagliato anche contro il figlio che si era svegliato impaurito dalle grida dei genitori, era sceso dal letto e si era messo davanti alla madre, come per difenderla.

Entrambe le vittime sono state portate in ospedale per controlli: la 22enne è stata dimessa con una prognosi di otto giorni, mentre il bimbo con un trauma cranico che sarà risolto in tre giorni secondo la diagnosi dei medici. In caserma la peruviana ha raccontato una vita di continui maltrattamenti, alcuni dei quali già denunciati. L'ultimo litigio sarebbe esploso per presunte questioni gelosia, sollevate dall'uomo. Che adesso si trova in carcere a Monza e dovrà rispondere dell'accusa di maltrattamenti familiari con l'aggravante di aver coinvolto anche un minore. Mamma e figlio, invece, sono state indirizzate dai carabinieri ai centri e alle comunità anti violenza, che si trovano sul territorio.