Sistema Sesto, Penati assolto. Il Pd fa mea culpa: "Ridiamogli la tessera"

L’establishment fa quadrato per Filippo: da Vimercati (Luigi) alla Bassoli

Filippo Penati

Filippo Penati

Sesto San Giovanni, 15 dicembre 2015 - Di sicuro l’assoluzione di Filippo Penati di giovedì scorso riporta a un dibattito tutto interno al Pd, a partire da quello locale. A partire dalla sede di via Fiorani, dove a luglio 2011 si tenne un’assemblea cittadina a porte aperte, con le bandiere svolazzanti, proprio dopo l’esplosione dell’inchiesta di Monza, che per i quattro anni successivi avrebbe sconvolto la città e il partito. Oggi i democratici di Sesto torneranno a riunirsi. Ma non sappiamo se le porte saranno spalancate come in quella seduta estiva, quando venne dato libero ingresso a giornalisti, telecamere e cittadini in una sorta di terapia di gruppo. Anche oggi, come quattro anni fa, c’è molto da rielaborare.

Un’altra analisi collettiva. Perché le carte, a livello politico, potrebbero essere rimescolate eccome. Non solo perché una parte della base chiede un nuovo impegno, in prima persona, dell’ex sindaco e presidente della Provincia. Anche un pezzo dello zoccolo duro del Pd, oggi, chiede a gran voce che proprio da Sesto parta un processo di riqualificazione della figura di quello che era il braccio destro di Pierluigi Bersani. Il primo è stato Luigi Vimercati, ex assessore, ex senatore e fratello di Giordano, anche lui finito nei guai e poi assolto nell’ambito dell’inchiesta di Monza. «Dopo l’assoluzione di Filippo e Giordano nel processo al cosiddetto Sistema Sesto, credo che il Pd di Sesto San Giovanni dovrebbe riunire la sua assemblea per restituire loro l’onore e la tessera. Mi pare il minimo a questo punto». A Vimercati fa seguito un’altra big del partito, Fiorenza Bassoli, ex sindaco e senatrice, che all’epoca dei fatti difese in aula la città dalle dichiarazioni di Maurizio Gasparri.

«Martedì (stasera, ndr) c’è l’assemblea cittadina. Ho chiesto al segretario di parlarne», fa sapere. Ed è un tripudio. Perché, dopo la sentenza, pare che Penati sia tornato a essere a pieno diritto uno di loro. Sui social si legge di tutto. Anche chi prospetta – e auspica – una lista civica e addirittura una candidatura alle prossime elezioni amministrative, che si terranno tra 18 mesi. Di certo un pezzo del Pd sestese, che in questi quattro anni si è trovato ai margini di via Fiorani, avrà qualcosa da dire e da poter rivendicare. Intanto, senza che Penati e Vimercati abbiano avanzato richiesta per riavere la loro tessera, i vecchi del partito intendono porgerla spontaneamente. «Assolutamente d’accordo» alla proposta degli ex senatori si dice Arselio Sbardella, neo consigliere comunale al posto di Mauro Bernardi, entrato in Giunta. Anche Carlo Rapetti, ex segretario cittadino poi dimissionario, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Spesso sono stato accusato di non essermi mai schierato con i suoi accusatori (di Penati, ndr). Ora posso dirmi soddisfatto». 

laura.lana@ilgiorno.net