Ragazza morta nel festino a Cinisello, lo choc: "Morire così non ha alcun senso"

La tragica fine di Simona, trovata esanime dal compagno dopo una serata a base di alcol. I vicini: "Erano una coppia felice"

Gli agenti del commissariato in via Lincoln

Gli agenti del commissariato in via Lincoln

Cinisello Balsamo (Milano), 23 maggio 2016 - I due avevano qualche precedente alle spalle, ma erano una coppia felice. La loro convivenza, in via Lincoln 127, non aveva i contorni di una storia travagliata. È proprio per questo motivo che la scomparsa di Simona ha tutto il sapore di una tragedia accidentale. Hanno voluto divertirsi in un sabato sera di eccessi e lei l’ha pagata con la vita. Stroncata a soli 20 anni, forse per uno choc etilico o per un mix devastante tra superalcolici e droga (anche se gli inquirenti, ieri, ancora non ne avevano trovato traccia nell’appartamento). "Erano una bella coppia, lui era molto affettuoso con lei. Una coppia come tante altre, che non ha mai dato adito a chiacchiere o problemi", raccontano i vicini di casa.

Anche dai messaggi che i due si scambiavano per cellulare, appare il quadro di un compagno premuroso nei confronti della ventenne. In famiglia era lui a portare lo stipendio, con il lavoro in una ditta di serramenti. "Due ragazzi tranquilli. È una vera tragedia. Morire così giovane. Quando sono arrivati i soccorsi, non avremmo mai pensato che si trattasse di lei".

Simona era originaria della Lituania ed era arrivata in Italia cinque anni fa. A Cinisello abita anche sua madre, anche se in questi giorni si trovava all’estero. Al commissariato di polizia, che sta seguendo le indagini, è spettato il compito di rintracciarla per informarla dell’accaduto. L’inchiesta è ancora in corso per ricostruire esattamente la vicenda.

L’autopsia, disposta dal magistrato, dovrà dire se la ragazza fosse incinta, come è stato raccontato ieri, e se si sia trattato di coma etilico o, piuttosto, di un mix tra alcol e droga che avrebbe causato l’arresto cardiocircolatorio. A fornire i primi elementi al commissariato di via Cilea è stato proprio il convivente, un romeno di 29 anni, da 10 in Italia. È stato lui a chiamare l’ambulanza, dopo averla trovata priva di coscienza alle 6,30. Si erano addormentati storditi dal bere. Poi, quando si è svegliato e ha riacquistato la lucidità, si è ricordato di aver sentito dei lamenti nella notte. Troppo tardi. "Morire in questo modo, a quell’età, non ha senso – commentano i residenti del quartiere -. Per una bravata, una ragazza di 20 anni ha perso la vita e il suo compagno vivrà col rimorso per sempre".