Cologno, in 350 senza l’iscrizione alla mensa: panino o pranzo a casa

Torna il caos sul servizio, tra famiglie distratte e casi di morosità ancora da risolvere. Ci vorranno due settimane per tarare nuovamente le domande dei ritardatari

Troppi i casi ancora non definiti

Troppi i casi ancora non definiti

Cologno Monzese (Milano), 20 settembre 2016 - Senza pasto fino a lunedì 3 ottobre. Succederà a circa 350 bambini. Anche quest’anno, infatti, nonostante le strategie messe in atto dall’amministrazione sono centinaia le famiglie che non hanno iscritto i propri figli al servizio di mensa scolastica. Una vera piaga per Cologno, che ogni anno si trova puntualmente a dover rifare i conti della refezione per inserire i "ritardatari" oppure i morosi che devono saldare le rate dell’anno precedente per poter iniziare il nuovo anno. Le due settimane di limbo - schiscetta oppure pranzo a casa - servono a Comune e operatore, Vivenda Spa, per ritarare gli elenchi degli utenti, effettuare l’approvvigionamento delle derrate, verificare le diete speciali, analizzare le domande e gli Isee per le eventuali detrazioni.

"Nonostante le iniziative dei mesi scorsi, la situazione non è cambiata e questo spiace molto – commenta l’assessore all’Istruzione Dania Perego -. Abbiamo previsto l’anticipo delle iscrizioni, incrementato la campagna di comunicazione e lanciato un appello a metà luglio". Quando, a chiusura dei conteggi degli uffici comunali, mancavano 430 alunni. Un numero in linea con quello della scorsa stagione, che vide 400 bambini in refettorio ma senza piatto davanti.

Le operazioni di iscrizione sono terminate l’1 luglio. La procedura on line aveva permesso la registrazione di circa 3mila bambini sui 3.500 previsti. Il recall ha funzionato: dai dati di settimana scorsa sono 350 gli studenti non inseriti nelle liste del servizio. Le lamentele sono cadute a pioggia in queste settimane. "Non è possibile che i bambini restino senza pranzo fino a ottobre. Non possono essere loro a farne le spese", denunciano i genitori.

Il tema è delicato. C’è una parte residuale di famiglie "distratte", che dimentica di concludere l’iter burocratico entro i tempi corretti. Oppure che pensa, sbagliando, che basti caricare i primi 10 pasti o iscrivere il figlio a scuola, per godere automaticamente del servizio di ristorazione per tutto l’anno. C’è poi un’altra parte di nuclei che, per difficoltà economica, non riescono ad accedere al servizio. Tuttavia, la maggioranza sarebbe formata da famiglie non in regola con i pagamenti dell’anno precedente. Per loro, occorre prima saldare il debito per effettuare la nuova iscrizione. Infine, l’Isee: troppi i genitori che non lo presentano, finendo così nella fascia massima con il prezzo più alto per il pranzo: 5,35 euro al giorno.