Agguato a Cinisello, il traffico di droga e l’incubo delle faide

L’egiziano ferito a colpi di pistola sarebbe il braccio destro del boss di uno dei gruppi più influenti di Sant’Eusebio nello spaccio di stupefacenti

I rilievi della polizia

I rilievi della polizia

Cinisello Balsamo (Milano), 30 novembre 2016 - Il timore è che il regolamento di conti di lunedì notte segni l’inizio di una guerra tra bande a Cinisello Balsamo. Lo sanno bene anche le forze dell’ordine che dalla serata di lunedì, quando un egiziano di 28 anni è stato ferito a colpi di arma da fuoco in un agguato organizzato nei minimi particolari, seguono la pista del regolamento di conti nel mondo criminale locale. Il ferito, in Italia da anni, ora in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno, è noto alle forze dell’ordine per fatti di droga. Chi conosce più da vicino la scena dei traffici di droga cinisellesi afferma che questo giovane rappresenta uno degli elementi di spicco delle nuove gerarchie della criminalità locale. Qualcuno lo considera il braccio destro del boss di uno dei gruppi più influenti e arrembanti tra quelli che negli ultimi anni hanno rinverdito i traffici di droga nel rione di Sant’Eusebio, dove in realtà lo spaccio non è mai cessato del tutto.

Dunque, una delle piste seguite dagli inquirenti è quella secondo cui la sparatoria di lunedì sera sia in realtà un attacco diretto agli affari dell’organizzazione compiuto da un cartello concorrente. Se queste indiscrezioni dovessero essere confermate, significherebbe che l’arresto di alcuni degli esponenti di spicco dell’organizzazione, avvenuto nei mesi scorsi in diverse operazioni condotte da polizia e carabinieri, avrebbe di fatto aperto una disputa per il potere tra diversi elementi della criminalità locale. Probabilmente gli interventi massicci delle forze dell’ordine possono aver creato dei vuoti all’interno dei quali cercano di inserirsi nuovi personaggi. Secondo la prima ricostruzione eseguita dagli investigatori della polizia di Cinisello, chi ha sparato avrebbe agito per uccidere.

Un commando di almeno tre persone, a bordo di una Fiat 500 di colore nero, rubata poco prima a Cinisello, ha aspettato la vittima fuori dal cancello di casa, in un vicolo senza uscita che si affaccia su via Lincoln. Quando l’uomo è uscito dalla palazzina signorile, i malviventi hanno atteso che si avvicinasse alla sua auto e quindi hanno esploso tre colpi direttamente dalla vettura. Poi uno dei sicari è sceso e si è avvicinato sparando altri due colpi che lo hanno ferito alla gamba sinistra e all’addome, provocandogli danni seri alla schiena. Probabilmente avevano pensato di averlo finito, quando sono fuggiti a tutta velocità verso Nord, in direzione del quartiere di Sant’Eusebio: qui la vettura usata per l’agguato è stata data alle fiamme.

Operato nella notte all’ospedale Niguarda, la prognosi del giovane rimane riservata. Sant’Eusebio negli ultimi anni era già stata teatro di un altro episodio di sangue. Nel luglio del 2015 un senegalese, residente nel rione, era stato gambizzato alla fermata dell’autobus, sotto casa. Di lui si era parlato come di un piccolo spacciatore e non si era mai risaliti ai mandanti dell’agguato.