LAURA LANA
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Cologno, alla scoperta del popolo tibetano

Integrazione e solidarietà in mostra a Villa Casati

L'evento in Villa Casati

L'evento in Villa Casati

Cologno Monzese (Milano), 14 dicembre 2015 - Dopo sette giorni di lavoro, in cui monaci tibetani hanno composto un grande mandala, si è svolta la cerimonia di distruzione dell'opera, a dimostrazione che "tutto nasce e tutto muore per poi ricominciare da capo". "Una bellissima filosofia, che testimonia come il vero piacere nelle cose sia da trovare nel lavoro costante per la loro realizzazione e non nel risultato finale - afferma l'assessore alla Cultura Dania Perego -. Una bella testimonianza, quella del popolo tibetano, da tempo impegnato in una lunga e costante lotta pacifica per la propria identità. Un forte esempio per tutti i popoli, soprattutto in tempi come questi dove sembra stia diventando la normalità uccidere in nome del proprio credo". La mostra, allestita a Villa Casati, si è conclusa anche con la vendita di cinque quadri, il cui ricavato andrà in beneficenza per i villaggi per bambini tibetani creati dal Dalai Lama in India. Un'esperienza positiva da ripetere secondo l'amministrazione, che ha partecipato all'iniziativa insieme a Regione Lombardia, che ha anche patrocinato l'esposizione. Nel corso della serata è intervenuta anche l'assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini, che si è detta soddisfatta e contenta di assistere a una cerimonia definita "affascinante". Infine, una riflessione sull'integrazione da parte del sindaco leghista Angelo Rocchi. "Mi ha incuriosito l'intervento del presidente della Tibet House, che ha affermato che i tibetani lottano da sempre con rispetto e dignità contro il colonialismo cinese. In Europa, invece, siamo invasi dal commercio cinese senza regole, che sta distruggendo il nostro. Il trinomio culturale, artistico e religioso che i tibetani sostengono con tenacia è un modello esemplare. Per Cologno questo popolo integrato, che rispetta anche noi, è una risorsa. Non lo è chi viene qui da noi per sfruttarci e imporre cultura e religione a discapito della nostra".