Bresso, il sindaco Vecchiarelli: "Container pronti, più dignità ai migranti"

Campo profughi, l'appello al prefetto Marangoni: "Ora smontiamo le tende"

Tende e container all'interno del campo profughi di Bresso

Tende e container all'interno del campo profughi di Bresso

Bresso (Milano), 24 giugno 2016 - "I container sono pronti, ora si tolgano le tende e si dia dignità ai migranti". Il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli, è chiaro ed esplicito. Nel campo profughi non deve più trovare posto nemmeno un migrante in tenda. Un pensiero che giovedì scorso ha avuto modo di esprimere direttamente al prefetto di Milano Alessandro Marangoni, in un incontro chiesto proprio per fare il punto della situazione sull’accoglienza nella struttura gestita dalla Croce Rossa, all’interno dell’ex caserma militare di via Clerici.

"Dal settembre del 2014 in quel campo vivono in media 350 stranieri, provenienti da 25 nazioni, accampati in tende che nella maggior parte dei casi sono state recuperate dopo il terremoto dell’Abruzzo - spiega il primo cittadino bressese -. Lo scorso anno, dopo le proteste esplose tra i migranti, ci eravamo impegnati anche noi a sollecitare un’accoglienza diversa per queste persone. Ora finalmente i container sono arrivati, non si deve perdere altro tempo". Il sindaco fa riferimento ai primi 64 moduli abitativi posati nel centro logistico della Cri di via Clerici che, dopo il collaudo, dovrebbero entrare in funzione. I prefabbricati dovrebbero dare ospitalità a 5 persone per un totale di circa 320 ospiti alloggiati in camere prive di bagno, ma dotate di sistema di raffrescamento e riscaldamento.

L'avvento dei moduli abitativi era stato deciso dal prefetto in seguito a diversi episodi di contestazione che i migranti avevano inscenato, denunciando le cattive condizioni di ospitalità. Dal cibo servito alla difficoltà di vivere in 5, a volte in 6, dentro tende circondate da fango e dalle pozzanghere nei periodi di pioggia, oppure assalite dalle zanzare in estate. Con i prefabbricati, si dovrebbe risolvere un problema che era diventato il simbolo di un’accoglienza indecente e non dignitosa.

Soprattutto perché la gran parte dei migranti alloggiati qui non sono ospiti di passaggio, ma rifugiati stanziali che abitano nelle tende da oltre un anno, in attesa che le commissioni per l’immigrazione valutino le loro richieste di rifugiati. Vecchiarelli nel suo colloquio con il prefetto Marangoni è stato diretto: ha chiesto garanzie che quei moduli abitativi sostituiscano effettivamente le oltre 70 tende "ministeriali" di colore blu che da circa 2 anni danno accoglienza ai migranti, tra problemi igienici che sono al limite della sopportazione.

"Credo sia giusto essere allertati affinché, in un momento di nuova emergenza, nessuno pensi di poter raddoppiare la capienza del centro di accoglienza sfruttando i moduli abitativi e le tende insieme. Quelle tende vanno smontante e va offerta un’accoglienza più dignitosa ai profughi, perché non esistono migranti serie A e altri di serie B".