Mercoledì 24 Aprile 2024

Sciopero generale: scontri a Milano, Torino e Roma. Poletti: "Ascoltiamo piazza, ma riforme"

Sciopero generale nazionale di Cgil e Uil contro le politiche economiche del governo. Camusso: "Non ci fermeremo". Barbagallo: "Fermiamo l'Italia per ripartire nella giusta direzione"

 Scontri davanti alla sede della regione Lombardia (Ansa)

Scontri davanti alla sede della regione Lombardia (Ansa)

Roma, 12 dicembre 2014 - Dopo una vigilia incandescente, è arrivato il giorno dello sciopero generale nazionale promosso da Cgil e Uil. Oltre un milione e mezzo di persone tra lavoratori, pensionati, studenti e precari è sceso in 54 piazze in tutta Italia per chiedere al governo di cambiare le politiche economiche e del lavoro (Jobs act, legge di stabilità e provvedimento sulla Pubblica amministrazione), perché - come recita lo slogan rilanciato anche su Twitter - "così non va". Lo sciopero ha riguardato tutti i settori, dalla sanità agli uffici pubblici, dalla scuola ai trasporti, compreso quello ferroviario. I sindacati hanno fatto i conti della giornata "straordinaria": un'adesione media superiore al 60%, con punte che, in alcuni settori, hanno toccato il 90%.

IL GOVERNO - Numeri alti, a cui però il premier Matteo Renzi ha replicato seccamente, perché pur avendo il "massimo rispetto" per chi sciopera - ha detto - "non sono tipo da farmi impressionare". "C'è un Paese da cambiare e lo cambieremo. Non ci facciamo impressionare: a testa alta andiamo avanti nell'unica direzione possibile per salvare l'Italia - ha detto il presidente del Consiglio -. Da domani si torna a lavorare sempre fianco a fianco con i sindacati per le crisi aziendali, ma quanto alla valutazione sulle leggi, le leggi si fanno in Parlamento: non siamo un governo che cambia opinione perché c'è una piazza".

Scontri a Milano (Ansa)MILANO - Le manifestazioni, comunque, hanno vissuto attimi di tensione. Scontri si sono registrati a Milano, dove alcuni fumogeni e oggetti sono stati lanciati davanti al Palazzo della Regione dai dimostranti del corteo della rete studentesca. Gli studenti hanno imbrattato alcuni muri con le bombolette spray. Anche una ventina di antagonisti travestiti da Babbo Natale hanno scavalcato la cancellata del Pirellone in piazza Duca d'Aosta, di fronte alla Stazione Centrale, per consegnare a Maroni dei pacchi di Natale, simbolo del "pacco" legato ai tagli all'istruzione, la polizia e i carabinieri sono intervenuti e hanno cercato di bloccarli. Quando gli altri manifestanti hanno cercato di spingere accerchiare le forze dell'ordine è partita la prima carica. Gli antagonisti hanno risposto con un lancio di petardi, fumogeni, bottiglie, ortaggi e uova. Gli studenti hanno cercato di avanzare e sono stati respinti con diverse cariche piuttosto intense. (VIDEO: IL CORTEO - Clicca sulla foto per vedere la gallery).

SCONTRI A TORINO - Tensioni anche a Torino tra polizia e autonomi. I dimostranti, che si erano staccati dal corteo di Cgil e Uil, hanno tentato di proseguire lungo il corso Regina Margherita forzando il blocco delle forze dell'ordine, che hanno risposto con una carica di alleggerimento. Fermati nove manifestanti.

ROMA - A Roma invece le cariche delle forze dell'ordine sono avvenute davanti allo stabile occupato oggi dai Movimenti per la casa, nei pressi del Policlinico Umberto I. Le forze dell'ordine in tenuta antisommossa hanno respinto i manifestanti radunati all'esterno verso la piazza. Dall'edificio gli occupanti hanno lanciato in strada diverse bombe carta. Le forze dell'ordine in tenuta antisommossa sono entrate nello stabile occupato oggi dai Movimenti per la casa a Roma. Al primo piano sono stati rotti i vetri di una finestra.

LE MANIFESTAZIONI A: BOLOGNA - MILANO - FIRENZE

NAPOLITANO - Sullo sciopero è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Lo sciopero generale proclamato per oggi è il segno notevole della tensione che esiste tra sindacati e governo", ha detto lasciando Torino. "Io non entro, ovviamente, nel merito delle ragioni degli uni o degli altri. Mi auguro che si discutano sia le decisioni già prese, come quella della legge di riforma del mercato del lavoro, sia da prendere, soprattutto per il rilancio dell'economia e dell'occupazione in un contesto europeo, che si trovi la via di una discussione pacata". "E' bene che ci sia rispetto reciproco delle prerogative di ciascuno e che non si vada a una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese", ha aggiunto il Capo dello Stato.

POLETTI - Sulla stessa linea del premier anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ha ribadito l'intenzione del governo di andare avanti con le riforme anche se "ascoltiamo quello che la piazza ci dice". "Siamo determinati a realizzare le riforme - ha detto Poletti - ma questo non ci impedisce di tenere conto che un numero importante di cittadini ha aderito a questo sciopero e quindi ci ha voluto mandare un messaggio: è doveroso ascoltarlo e riflettere su quello che i cittadini hanno voluto dire al governo". D'altra parte, ha proseguito, "sappiamo che troppo spesso nella storia di questo paese è accaduto che il terreno delle riforme si è interrotto". Quindi, ha concluso, "ascoltiamo quello che la piazza ci dice ma restiamo fermamente intenzionati verso la completa attuazione delle riforme". Quanto al coinvolgimento dei sindacati per un dialogo in vista della discussione sui decreti attuativi del "jobs act", "è previsto", si è limitato a dire il ministro.

CAMUSSO A TORINO - "E' una scelta del governo se continuare a provare a innescare il conflitto oppure se sceglie di discutere. Deve essere chiaro che noi non ci fermiamo. Continueremo a contrastare le scelte sbagliate per aver una prospettiva di lavoro in questo paese", ha detto Susanna Camusso dalla manifestazione a Torino. "Ci dispiace che non ci sia la Cisl perchè il messaggio di non provare a cambiare le scelte del governo è un messaggio di rassegnazione". La Camusso si è poi rivolta al premier: "Senza lavoro non si esce dalla crisi, ma si sprofonda; Renzi dice che ci rispetta e ci mancherebbe". La leader della Cgil aveva dato il via allo sciopero questa mattina tramite Twitter.

 

BARBAGALLO - Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha invece preso parte alla manifestazione di Roma. "Oggi fermiamo l'Italia per farla ripartire nella giusta direzione", ha detto arrivando alla manifestazione. "Oggi - ha sottolineato Barbagallo - milioni di lavoratori si astengono dal lavoro, milioni di pensionati partecipano alle nostre iniziative insieme agli studenti". E sulla retromarcia del Governo sulla precettazione dei ferrovieri Barbagallo ha sottolineato: "Ho apprezzato che Renzi sia intervenuto per evitare una lesione costituzionale". 

CONTESTATO D'ALEMA - Massimo D'Alema che, dopo aver incontrato il sindaco di Bari casualmente si è trovato ad attraversare il corteo promosso in occasione dello sciopero generale, è stato aspramente contestato da alcuni manifestanti. "Vattene via", "siete dei porci", "la tua pensione dalla a noi", sono alcune delle frasi che gli sono state urlate contro. D'Alema, circondato da alcuni esponenti del Pd locale, non ha replicato alle offese e ha proseguito, nonostante alcuni abbiano raccolto del terriccio lanciandolo nella sua direzione. Poco dopo alcuni agenti della polizia in borghese sono intervenuti per calmare la folla e consentire a all'esponente Pd di allontanarsi indisturbato. 

IL GARANTE - Dura la reazione del Garante per gli scioperi, Roberto Alesse: "Nel settore ferroviario lo sciopero per noi rimane in violazione delle regole e dovrà essere valutato attentamente nei prossimi giorni. "Andrà valutato - ha proseguito - se ricorrono presupposti per un potere sanzionatorio nei confronti dei sindacati che non si sono adeguati alla nostra indicazione immediata".

I DISAGI - Disagi per i viaggiatori negli scali aeroportuali romani a Fiumicino e Ciampino. Già da prima delle 10 ci sono file, anche se limitate, di viaggiatori davanti ai banchi di varie compagnie aeree per avere informazioni sui primi voli disponibili su cui poter essere riprotetti. Regolari i voli intercontinentali di Alitalia, che ha invece cancellato alcuni altri voli. Per quanto riguarda le altre compagnie straniere e italiane sono 35 le cancellazioni dei voli in partenza da Fiumicino e 10 da Ciampino. In una nota i sindacati hanno fatto sapere che sono rimasti fermi circa il 50% dei treni e degli aerei e circa il 70% degli autobus.

REVOCATA LA PRECETTAZIONE PER I FERROVIERI - Ieri, dopo una polemica con i sindacati, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, su segnalazione della Autorità garante degli scioperi, ha revocato la precettazione dei lavoratori del settore ferroviario. I sindacati hanno ridotto il tempo sia dello sciopero oriderno (finito alle 16 invece che alle 17) sia di quello indetto da altre sigle per sabato e domenica (che salva la fascia serale di sabato iniziando alle 24 invece che alle 21).