Garbagnate, la giunta perde Maggioni: "Darò supporto da fuori"

L’assessore a Cultura e Sport rimette le deleghe

L’ex assessore Franco Maggioni

L’ex assessore Franco Maggioni

Garbagnate Milanese (Milano), 10 giugno 2015 - Dopo le dimissioni del capogruppo di Sinistra per Garbagnate Maurizio Moro, il sindaco Pier Mauro Pioli perde un altro pezzo della sua maggioranza a metà del mandato. Franco Maggioni, eletto nel gruppo di Sinistra per Garbagnate, assessore alla Cultura e allo Sport, gli ha consegnato le deleghe. L’ex assessore resterà in consiglio comunale, l’obiettivo è prendere il posto del consigliere dimissionario fra gli scranni e continuare a sostenere la maggioranza "da fuori la Giunta", precisa Maggioni. Anche se il salto da assessore a consigliere potrebbe non essere scontato e a quel punto Maggioni sarebbe totalmente fuori dal parlamentino. La verifica della procedura per "l’arretramento" del ruolo è in corso, per oggi è attesa la risposta da parte del ministero degli Interni. Intanto siede in panchina il secondo dei consiglieri non eletti in forza a SpG, Vito Caponnetto, a entrare in consiglio comunale potrebbe essere lui. "Il programma politico condiviso per le elezioni amministrative 2012 con il Pd e Impegno per Garbagnate resta tale, continueremo a sostenere la maggioranza - precisa Moro -. Ancora poco è stato attuato e molto resta da fare, la speranza è che le modalità che verranno scelte per continuare il lavoro prevedano condivisione e trasparenza".

Il primo cittadino si sbottona solo un po’: "Dispiace per queste dimissioni - dice Pioli -. La politica è fatta così". Ripensando al programma sottolinea: "Fin qui ho fatto scelte coraggiose, importanti". Ed elenca i passi fatti: "Il Pgt, le opere di Expo, il mantenimento di tutti i servizi, non è facile di questi tempi" dice. Dimentica (forse) di inserire nell’elenco delle cose fatte le trattative in corso con il patron dell’Iper Marco Brunelli. Qui l’obiettivo è portare a casa la rinascita dell’area dismessa dell’ex Alfa anche per quella grande fetta di stabilimento rimasta fuori dall’accordo di programma del 2012. E la maggioranza di Pioli resta in piedi. Nonostante lo scossone non traballa.