Da Cornaredo a Mosca in bici, l'impresa di Rita Sozzi

Rita Sozzi, insegnante e giornalista di 25 anni, in poco più di un mese ha raggiunto la capitale russa

Il sorriso  di Rita Sozzi n poco più di un mese ha pedalato per 3100 chilometri

Il sorriso di Rita Sozzi n poco più di un mese ha pedalato per 3100 chilometri

Corrnaredo (Milano), 6 settembre 2016 - La "Volpe a pedali" ce l’ha fatta. Rita Sozzi, 25 anni, insegnante e giornalista di Cornaredo, è arrivata a Mosca dopo una pedalata in solitaria iniziata lo scorso 30 luglio dalla piazza di San Pietro all’Olmo. Un mese di viaggio, più di 3100 chilometri, otto nazioni attraversate in sella alla sua bicicletta (Italia, Svizzera, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Bielorussia e Russia), il sogno della giovane cornaredese è diventato realtà.

«Sono proprio felice. Felicissima», ha scritto Rita sul suo blog e sui social dove ha condiviso le immagini, i racconti, gioie e dolori della sua impresa. «Difficile, per me, parlare di questa esperienza. Il momento di sintesi verrà poi, al ritorno da questa città meravigliosa - ha scritto sul blog - quello che ho visto e vissuto, le sensazioni, i colori, i cieli e i voli. Ho attraversato non solo uno spazio, ma anche secoli di storia e cultura, sulle tracce dei due grandi invasori, Napoleone e Hitler, alla ricerca di quella Terza Roma che ha raccolto e conservato il Logos di Bisanzio, ne ha fatto cupole d’oro e poesia. Ma anche incuriosita dalla storia recente, dalla Cortina di Ferro che, in alcuni villaggi della Bielorussia, si crede ancora esista».

Poi il racconto delle tappe del suo viaggio. «Ho incontrato persone meravigliose, i loro occhi e sorrisi sono stati il più bel paesaggio. Sono stata ospitata da una tartara polacca, ho dormito in una stalla fuori Praga, ho conosciuto un ex soldato russo che mi ha salvata con il suo decrepito furgone quando un guasto meccanico alla bici rischiava di trasformarsi in incubo». Ora Rita si sta godendo il meritato riposo e sta visitando Mosca, poi farà ritorno in Italia in aereo. Sono tantissimi gli amici, conoscenti, ma anche i curiosi che in questo mese hanno seguito il viaggio di Rita attraverso i racconti del suo blog e supportato la «volpe» attraverso messaggi e commenti sulla pagina facebook, soprattutto nei momenti di difficolta, come quando “la signora” (così chiama la sua fedele compagna a due ruote) a poca distanza dal traguardo ha forato più volte in una zona tra Smolensk e Mosca e in Russia sembravano non esistere negozi dove acquistare ricambi per bici.

Ma alla fine Rita e la sua “signora” sono arrivate nella splendida Piazza Rossa. «Il bello è anche questo: in un viaggio del genere ci si mette alla prova. Si scopre quanto si è in grado di resistere alla fatica, alla sete, al caldo e al freddo, alle ore in sella, agli imprevisti che son sempre dietro l’angolo. Ricordo ancora i giorni in cui ho pedalato per otto ore sotto alla pioggia scrosciante, quando ho superato le Alpi al Maloja, quando ho dovuto affrontare le strade di sabbia e fango della Polonia, e il traffico di Minsk. Ma le difficoltà svaniscono presto, nel ricordo. Ora torno a casa con tante storie da raccontare, dopo il silenzio sacro dei miei resoconti soltanto scritti, con un’energia buona e grande da condividere con gli amici, gli studenti e i lettori. Ora posso fare finalmente ritorno a casa».