L'onorevole Cimbro e il coiffeur in Parlamento, il web fa ironia. Lei risponde: "No al sessismo"

La deputata bollatese del Partito Democratico Eleonora Cimbro racconta, in un'intervista tagliata e circolata sul web, del suo impegno per ottenere la parrucchiera alla Camera e il suo sacrificio di mamma che lascia a casa tre figli di Roberta Rampini

L'onorevole Eleonora Cimbro (Olycom)

L'onorevole Eleonora Cimbro (Olycom)

Bollate, 18 luglio 2014 - Da giorni è uno dei video più cliccati e commentati sul web. Un minuto e 45 secondi nel corso del quale la deputata bollatese del Partito Democratico, Eleonora Cimbro, racconta il suo impegno per ottenere la parrucchiera alla Camera dei Deputati e il suo sacrificio di mamma che lascia a casa tre figli. In realtà quel video è solo una parte di un’intervista di venti minuti rilasciata dall’onorevole al giornalista di RNews, ma qualcuno ha volutamente «ritagliato» proprio quel pezzo per sollevare critiche nei suoi confronti.

«È normale che all’interno del luogo del lavoro ci siano servizi, come quello del parrucchiere che non è secondario, dal momento che qui si lavora dal mattino alla sera», spiega nel video la Cimbro. In pochi giorni sul web sono stati postati centinaia di commenti ironici. Il tono? ««Che brava, prende 18.000 euro al mese e anziché lottare per cose serie perde tempo per avere una parrucchiera». O ancora: «Lotta dura ma mai senza acconciatura». Qualcuno commenta da un punto di vista politico: «C’è da vergognarsi del fatto che chi si definisce di sinistra e riesce a farsi eleggere rilasci interviste del genere». Tra i commenti anche quello dell’assessore bollatese della Lega Nord Carlo Vaghi: «Blocco degli appalti? Niente fondi per le scuole bollatesi? Vasche di laminazione? Meno male che c’è lei». Lei, la Cimbro, i commenti li ha letti quasi tutti. Si difende e spiega il contesto di quella frase estrapolata in modo strumentale: «In questi anni la presenza delle donne in Parlamento, per fortuna, è aumentata; quindi è giusto che anche i servizi si adeguino - spiega l’esponente del Pd -: i deputati uomini hanno un parrucchiere interno alla Camera, insieme ad altre colleghe abbiamo chiesto che venisse introdotta anche una parrucchiera, naturalmente a pagamento, per le donne». Nient’altro che «un’opportunità per noi che spesso lavoriamo tutto il giorno».  

Poi però aggiunge: «In un anno di attività parlamentare non ho chiesto solo questo, sono tante le questioni che ho sollevato anche in riferimento al territorio bollatese, sono davvero amareggiata che vengano scritti commenti inaccettabili e sessisti contro di me. Perché si può anche non essere d’accordo con quello che ho detto, ma nel commentarlo credo che ci voglia comunque rispetto».