Bernareggio (Monza), 29 Aprile 2014 - La Procura di Monza rinuncia alla richiesta dell'ergastolo per Moustafa Hashouani, il marocchino di 45 anni che la sera del 18 gennaio dell'anno scorso ha ucciso a coltellate per gelosia la ex compagna Antonia Stanghellini, 46 anni, da cui aveva avuto due figli.
Il pm Emma Gambardella ha infatti deciso che non presenterà ricorso contro la sentenza del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Anna Magelli che ha condannato l'imputato a 18 anni di reclusione con il rito abbreviato per omicidio volontario aggravato e maltrattamenti in famiglia. Il pm aveva chiesto la condanna all'ergastolo contestando al marocchino anche l'aggravante della premeditazione, sostenendo che la sera dell'omicidio il 45enne era andato nell'appartamento della coppia in via Montegrappa 7 a Bernareggio proprio con l'intenzione di uccidere la ex compagna, che lo aveva allontanato da casa perchè stanca dei continui maltrattamenti.

Una decisione che Moustafa non aveva mai accettato e manifestava ancora una forte gelosia nei confronti di Antonia. L'uomo, secondo la pubblica accusa, aveva ancora le chiavi per andare a trovare i figli di 12 e 16 anni, ma era andato dalla ex compagna proprio quando sapeva che non erano in casa per aggredire a coltellate ed uccidere la donna. Una tesi sostenuta anche dai difensori di parte civile, i figli, un'altra figlia che la vittima aveva avuto da un precedente matrimonio e i familiari, i genitori e i fratelli di Antonia Stanghellini, ma a cui si era opposto il difensore dell'imputato, l'avvocato Attilio Villa, secondo cui l'imputato era andato dalla ex compagna senza portare con sè un'arma e non aveva assolutamente premeditato di ucciderla. Una tesi accolta dal giudice, che nella motivazione della sentenza ha parlato di "evidente dolo d'impeto dell'imputato" e che il pm non intende contestare.