Mercoledì 1 Maggio 2024

La lettera choc dell'ex fonico dei Modà: "Sono malato di pedofilia"

Paolo Bovi è stato condannato lo scorso 10 ottobre a 5 anni e mezzo di reclusione per molestie sessuali su quattro ragazzi tra i 14 e i 16 anni. Le parole sono state scritte in una lettera ai genitori e riportate nelle motivazioni della sentenza emessa dal gup

Paolo Bovi (NewPress)

Paolo Bovi (NewPress)

Milano, 13 gennaio 2015 - "Purtroppo sono ammalato di pedofilia: l'ho capito quando per la prima volta alle superiori ho sentito quella parola e l'ho cercata sul vocabolario". Sono le parole scritte dall'ex fonico dei Modà Paolo Bovi in una lettera ai genitori scritta il 13 marzo scorso. Bovi è stato condannato lo scorso 10 ottobre a 5 anni e mezzo di reclusione per molestie sessuali su quattro ragazzi tra i 14 e i 16 anni. Uno stralcio della lettera è riportata nelle motivazioni della sentenza emessa dal gup di Milano Franco Cantù Rajnoldi. 

"Sono malato da tantissimo tempo, per quello che riesco a ricordare già dalle scuole medie" scrive Paolo Bovi nella missiva. "Sono sempre stato un bambino sensibile, dolce e sincero - prosegue - ed ho sempre creduto che ogni cosa che dicevano papà e mamma erano la verità. Per me quello che mi dicevano i miei genitori era la cosa più importante - conclude -, sono sempre stato buono e volevo conoscere il mondo come tutti".

La lettera, scrive il gup, si aggiunge a "dichiarazioni sostanzialmente ammissive di responsabilità" rese durante un interrogatorio condotto dal pm lo scorso 6 giugno. Secondo quanto emerso, Bovi avrebbe abusato dei giovani nel 2011, mentre ricopriva il ruolo di educatore in una parrocchia nell'hinterland MilaneseLe violenze non si sarebbero consumate nella struttura, ma in altri luoghi, come un campeggio in Val d'Aosta nel corso di una gita con i ragazzi dell'oratorio.

L'uomo è stato condannato anche per evasione in quanto nel marzo scorso, dopo aver scritto la lettera indirizzata ai genitori, aveva manomesso il braccialetto elettronico mentre si trovava ai domiciliari, si era allontanato da casa e aveva tentato il suicidio a Cernusco sul Naviglio (Milano). Il segnale del braccialetto elettronico, però, aveva avvertito i carabinieri che lo hanno salvato.