Milano, 3 aprile 2014 - Quasi 1.800 imprese in mostra, il 30% dall’estero. Spazi esauriti. Circa 350mila operatori da 160 Paesi, dalla Russia alla Cina, passando per l’Africa. Un indotto da 200 milioni di euro, con le strutture alberghiere (158 milioni di potenziali incassi) a fare la parte del leone. Sono i numeri-monstre della cinquantatreesima edizione del Salone del Mobile, dall’8 al 13 aprile alla Fiera di Rho: «Nonostante la crisi — sostiene il presidente Claudio Luti — la nostra filiera resta la più ricca e forte: sarà un evento globale, tutti devono per forza venire da noi». E ci verranno eccome, a giudicare dalle cifre: più di 1.400 espositori, disposti su una superficie complessiva di 152.300 metri quadrati, proporranno le novità in fatto di complemento d’arredo (camere da letto, sale da pranzo, tinelli e soggiorni); altri 128 sveleranno le cucine del futuro, in 174 si concentreranno invece su sauna, cabine doccia e altri accessori per il bagno. 

Senza dimenticare, ovviamente, il cosiddetto Salone Satellite, ormai giunto all’anno 17: 650 designer, inclusi gli studenti delle 16 scuole più prestigiose sulla piazza, si sfideranno a colpi di genio e innovazione; nei padiglioni 13 e 15 troveranno posto pure quattro botteghe artigiane tirate su per mostrare come nascono, crescono e si evolvono i prodotti prima di arrivare nelle nostre case. Metteteci anche il neonato Progetto Accoglienza, con un centinaio di ragazzi dislocati nei punti nevralgici della città per dare informazioni ai visitatori e non solo. Infine, il Fuori Salone con la sua pacifica invasione di creatività, da Brera a Porta Romana. In poche parole: la più importante settimana del 2014 per la metropoli che si avvicina a grandi passi ai sei mesi di Esposizione universale del 2015.

E proprio per questo, argomenta Luti, «sarebbe auspicabile la presenza del premier Matteo Renzi». In tanti si aspettano che sia proprio il neo presidente del Consiglio a tenere a battesimo la fiera: «So che da sindaco di Firenze non mancava alle sfilate di Pitti Uomo — scherza il numero uno della kermesse —. Beh, siamo importanti anche noi...». Conviene Cristina Tajani, assessore alla Moda e Design del Comune di Milano: «Credo che Renzi non possa proprio mancare all’appuntamento: è l’occasione ideale per dimostrarci la sua vicinanza in vista di Expo».

Inviti a parte, i desiderata degli imprenditori sono chiari: «Alla politica chiediamo solo che si facciano delle scelte e si aiutino i comparti che possono veramente competere». In che modo? «Dobbiamo essere accompagnati nel mondo, abbiamo bisogno di ambasciate e associazioni per le consulenze, che oggi non riusciamo a trovare, su certificazioni, dogane, credito all’esportazione». Richieste concrete, niente fronzoli. Anche perché il settore non se la passa affatto male, per fortuna: «Il Salone del Mobile è riconosciuto come mostra del prodotto più innovativo e di maggior qualità: nelle vetrine più belle del mondo ci sono solo prodotti italiani». Mezzo secolo e passa di vita e non sentirlo: «Anche stavolta — afferma sicuro Roberto Snaidero, al vertice di Federlegno-Arredo — i saloni daranno un segnale positivo per l’economia di tutto il Paese». (SPECIALE SALONE DEL MOBILE)

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