Gessate, nessuno vuole il Terrazzo sul Martesana: il parco resterà chiuso per sempre

Il progetto costato milioni di euro è legato ai cantieri della Teem. Non è stato trovato un Comune disposto a gestire l'area verde

Per la gestione si auspica un intervento della Città Metropolitana

Per la gestione si auspica un intervento della Città Metropolitana

Gessate (Milano), 8 febbraio 2017 - Un ampio spazio verde che si incunea fra la strada e l’alzaia Martesana. Con alberi, prato e vialetti, e in una posizione panoramica, affacciata sul canale: ma chiuso al pubblico, oggi e in futuro. Quello che doveva diventare, da progetto, il parco Terrazzo sul Martesana è l’eredità maggiormente bizzarra dei lavori Teem in area rivierasca. Il parco avrebbe dovuto essere appunto un parco, e come tale era stato progettato e finanziato (per diversi milioni di euro) nell’elenco dei Progetti speciali Ambientali (Psa) elaborato dalla concessionaria quali compensazioni di particolare pregio. Ma niente se ne può fare.

I Comuni hanno rifiutato a suo tempo la presa in carico, e il parco, custodito per la sola manutenzione al Consorzio del Villoresi, rimarrà chiuso e non fruibile. La polemica sul naufragio del progetto ambientale si è già consumata a suo tempo. Ora che però i lavori si avviano al termine l’assurdo della faccenda è sotto gli occhi di tutti. Al parco era stata destinata la porzione di area lasciata libera dalla dismissione della vecchia strada, un chilometro e duecento metri che si incuneano dalla strada nuova alla nuova rotonda, correndo proprio affacciati sull’alzaia. Il disegno originario era dunque pittoresco: vialetto per camminate, panchine, tavoli, alberature. Lo si battezzò, appunto, Terrazzo sull’Adda. Gorgonzola e Gessate le amministrazioni comunali titolari territorialmente, in entrambi i casi le amministrazioni passate. A lavori per la Teem iniziati, e mentre già, in particolare a Gessate, si battagliava ancora sulla famigerata variantina, il cambio di rotta: un netto no dei due comuni a prendersi in carico il Terrazzo dopo la realizzazione.

"Costi eccessivi e intervento inutile, peraltro lontano dai centri abitati, senza sbocco e non raggiungibile con facilità - disse a suo tempo il sindaco di Gessate Sancini -: denari che potevano essere altrimenti spesi". I lavori sono dunque e comunque proseguiti, ma il traguardo, quello che si vede oggi, è ben diverso e curioso. Un alto terrapieno separa l’area rivierasca dalla strada: la duna artificiale era già prevista nel progetto originario, e avrebbe dovuto proteggere il parco con percorso vita da pericolo e rumori.

La duna esta, ci sono già i filari d’alberi e le piantumazioni, ma nessuno potrà goderne. Per la Terrazza, paradossalmente, lo stesso destino delle strade connesse che, per qualche ragione, sono rimaste a lungo senza gestore. La speranza di uscire dall’impasse è l’ultima a morire: e un appello in tale senso parte in rete all’indirizzo di Città Metropolitana.