Cassina de' Pecchi, la battaglia del presepe

L'opposizione chiede al sindaco maggior rispetto della tradizione

Un presepe

Un presepe

Cassina de' Pecchi (Milano), 15 dicembre 2017 - Presepe o non presepe, la mozione approda in consiglio comunale, e l’aula s’infiamma. Sul documento, oggetto di poco natalizio dibattito. E in generale, perché ad animi ormai roventi un aspro scontro fra sindaco e opposizione è nato anche sulla richiesta di quest’ultima di devolvere al welfare di comunità il gettone di presenza della seduta straordinaria. Richiesta bollata dal primo cittadino Massimo Mandelli, protagonista di un aspro alterco con il consigliere di minoranza Egidio Vimercati, come «riparatoria, strumentale e cinica».

Brutta aria già alla vigilia per il consiglio straordinario convocato per dibattere la mozione presentata dai tre gruppi di minoranza. Lunga premesse sulle persecuzioni alle comunità cristiane e «la necessità di tornare a professare liberamente fede e valori», e poi le richieste alla giunta: realizzare il presepio in Municipio e nelle strutture pubbliche e organizzare cerimonie d’inaugurazione, e «invitare i dirigenti scolastici a promuovere negli istituti scolastici di competenza comunale la realizzazione di un presepe, coinvolgendo il corpo docente, gli studenti e anche le famiglie».

La «poca pubblicizzazione» della data del consiglio al centro delle prime schermaglie. Poi l’ondata di interventi, che non ha avvicinato le posizioni. «Votiamo questa mozione - così nel suo Andrea Maggio, Uniti per Cassina - : il nostro voto sarà per tutti quei bambini che vivono quest’emozione e la magia del Natale. Il presepe evoca emozioni e gioie intense, sveglia il lato buono nascosto in ogni uomo, riconcilia la famiglia ed è scuola di bellezza. In molti Comuni ve ne sono di meravigliosi».

«Una mozione fotocopia, strumentale e irricevibile - così il sindaco Massimo Mandelli -. Come amministrazione promuoviamo ogni anno, e così sarà domenica, il presepe vivente, grande occasione di festa condivisa, con i cittadini, la comunità pastorale e l’intero paese. Nessuno limita la libertà di nessuno: per questo, mai potrei imporre alle scuole di realizzare il presepe». Il giorno dopo, altro dibattito in rete. «A quasi 1.000 anni dalle Crociate - così, conciliante, l’assessore Sandro Medei - c’è chi chiede al sindaco di obbligare le scuole a fare il Presepe. Ma la Fede è un sentimento molto intimo e personale. Io faccio il presepio: ma non obbligo il vicino di casa a fare lo stesso».