Magnacavallo, 10 dicembre 2014 - Dopo l'arresto del nipote 19enne, accusato dell'omicidio di Fausto Bottura, l'uomo di Magnacavallo trovato senza vita lunedì mattina nelle acque del Po, sono state fermate altre due persone: si tratta di due amici di Massimo Bottura. Le prossime ore potrebbero dunque essere quelle decisive per risolvere il mistero sull'assassinio.
Il nipote è stato sentito dal procuratore capo Condorelli e dal sostituto Bertuzzi. Presente il luogotenente Claudio Zanon. Gli avvocati difensori Delaini e Gavioli all'uscita hanno dichiarato: "Ha risposto a tutte le domande dando le sue spiegazioni". La collaboratività del ragazzo è stata confermata anche dai magistrati. La convalida dell'arresto è prevista per venerdì mattina: per ora resta in carcere. Ora saranno sentiti anche i suoi due amici.
Il nipote 19enne, uno dei figli della sorella della vittima, vive nella stessa casa casa in cui risiedeva Fausto. C'erano tensioni in famiglia, riguardo l’eredità della villetta: l'ultima lite è degenerataa seguito della decisione dei due fratelli di vendere la casa paterna e di non trovarsi affatto in sereno accordo tanto da farsi assistere da un avvocato. Il ragazzo avrebbe colpito a morte lo zio, poi la decisione di trasportarlo fino all’argine del fiume e di lasciarlo in balia della corrente, infilato dentro due sacchi neri.