Nuovo Dpcm: spostamenti tra regioni, impianti sci e palestre. Cosa cambia dal 15 febbraio?

Decisivo l'andamento della curva dei contagi nelle prossime due settimane. Intanto, preoccupano gli assembramenti e la diffusione delle varianti Covid

Covid, dal 15 febbraio potrebbero aprirsi gli spostamenti tra regioni (foto Ansa)

Covid, dal 15 febbraio potrebbero aprirsi gli spostamenti tra regioni (foto Ansa)

Milano, 3 febbraio 2021 - E' in arrivo un nuovo Dpcm. Dopo quello del 14 gennaio, che aveva inserito la Lombardia in zona rossa, tra circa un mese il Governo varerà un nuovo decreto. Ma prima potrebbe arrivare un decreto legge riguardante in modo particolare gli spostamenti tra regioni. Nel frattempo, la regione ha cambiato colore tre volte passando in zona arancione e, da lunedì scorso, in quella gialla. Una tonalità che sta caratterizzando quasi tutta l'Italia (solo cinque aree sono arancioni: Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano). Ambitissima la zona bianca, ma per il momento nessuna regione ha le caratteristiche per entrarvi. Le fasce a rischio potrebbero comunque continuare per mesi.

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Lunedì 15 febbraio e venerdì 5 marzo

Gli occhi sono tutti puntati su lunedì 15 febbraio, quando scadranno o comunque verranno ripensati i quattro punti fissati dal Governo nell’ultimo decreto legge: divieto di spostarsi tra Regioni gialle, chiusura degli impianti da sci, divieto degli sport di contatto e sospensione dei concorsi della Pubblica amministrazione. Le nuove decisioni saranno prese in base all'andamento della curva dei contagi nei prossimi giorni. Venerdì 5 marzo, invece, scadrà il Dpcm 14 gennaio 2021, e con esso l’impianto del decreto stesso. Lo stato di emergenza durerà fino al 30 aprile.

Assembramenti in Darsena
Assembramenti in Darsena
Pericolo assembramenti e aumento dei contagi

La preoccupazione è tanta, anche perché con la riapertura delle scuole, dei bar e dei ristoranti, inevitabilmente crescono gli assembramenti. Senza dimenticare le varianti Covid, che si stanno diffondendo piuttosto velocemente. La ritrovata libertà va vissuta "con grande senso di responsabilità - ha sottolineato il governatore lombardo, Attilio Fontana - affinché gli sforzi fatti finora non sianovanificati" nell'attesa che sia completata la campagna divaccini. E proprio ad occuparsi in Lombardia della fase 2 è  arrivato, l'ex capo della Protezione civile che si era già occupato della realizzazione dell'ospedale in Fiera. Ma finché non ci sarà l'immunità di gregge "confido nel senso di responsabilità dei cittadini lombardi - ha sottolineato Fontana -. Oltre alla responsabilità dei singoli è necessaria la massima collaborazione di sindaci e Prefetture affinché vigilino sugli assembramenti". Già domenica, a Milano, sono state tantissime le persone che si sono riversate, con il bel tempo, in centro e lungo la Darsena per passeggiare.  A ribadire che la guardia deve restare alta e che il giallo "non significa normalità" è stato anche il coordinatore del Cts Agostino Miozzo. Per Miozzo è fondamentale "evitare assembramenti" poiché c'è il rischio "assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili". Un errore già commesso in estate, costato molto caro. Nel primo giorno di zona gialla a Milano sono aumentati del 5% i passeggeri sui mezzi di trasporto, complice anche il rientro in ufficio dei lavoratori che prima erano in smartworking. Visto che la capienza massima sulla metropolitana è ancora fissata al 50%, più volte sono stati chiusi i tornelli di ingresso per noncreare assembramenti sulle banchine. Mentre diverse linee di superficie hanno viaggiato al completo.

Cosa cambia dal 16 febbraio?

Controlli in stazione CentraleSpostamenti tra regioni

Da martedì 16 febbraio, come previsto nel Dpcm 14 gennaio, e salvo nuovi stravolgimenti dettati appunto dall’andamento dei contagi, si potrà tornare a spostarsi tra Regioni gialle. Al momento gli spostamenti verso altre Regioni o Province autonome sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. E' comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio sono ricomprese nella definizione di abitazione in cui è sempre consentito il rientro anche le seconde case fuori Regione. Proprio perché si tratta di una possibilità limitata al rientro, è possibile raggiungere le seconde case, anche in un’altra Regione o Provincia autonoma e anche da o verso le zone arancione o rossa, solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi in quella casa anteriormente all’entrata in vigore del decreto-legge 14 gennaio 2021. Dunque, se il governo uscente non farà un'eventuale proroga  (difficile ma non impossibile che entro metà mese ci sarà un nuovo governo operativo), dal 16 febbraio si dovrebbe poter nuovamente viaggiare da una regione gialla a un'altra regione gialla. Ma è meglio non avere troppo sicurezze. Il governo Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza sono orientati a non prendere decisioni che riguardano restrizioni della libertà dei cittadini visto che l'esecutivo è dimissionario. A lungo si è pensato che l’orientamento del governo uscente fosse allungare il blocco (al momento previsto fino al 15 febbraio) alla data di scadenza del Dpcm, il 5 marzo. 

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C'è attesa per il ritorno sulle piste da sciImpianti da sci

Lunedì 15 febbraio è fissata anche la riapertura degli impianti da sci. Questa settimana le Regioni dovranno inviare al Cts le linee guida per evitare gli assembramenti, che dovranno essere validate dagli scienziati. In particolare, si lavora all’organizzazione di ingressi contingentati sia sulle cabinovie che sulle piste attraverso la vendita di un numero chiuso di skypass. Previste anche regole ferree per i rifugi, che devono seguire gli stessi protocolli di bar e ristoranti, e per gli alberghi di montagna, che sono aperti ma possono svolgere l’attività di ristorazione soltanto per i propri clienti che alloggiano all’interno.

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Palestre, per la riapertura si dovrà attendere ancora
Palestre, per la riapertura si dovrà attendere ancora

Poche certezze per lo sport: resta aperto il confronto tra il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il Cts per la ripresa degli sport di contatto al momento esclusi dalla possibilità di svolgere attività sportiva. Ad oggi è vietato lo svolgimento degli sport di contatto, definiti nell’apposito decreto del Ministro dello sport e sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale. Invece è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti e le attività individuate con il decreto, nonché gli allenamenti per sport di squadra, che potranno svolgersi in forma individuale, all’aperto e nel rispetto del distanziamento. E per quanto riguarda le palestre e le piscine? Difficile una riapertura, più probabile che avvenga il 5 marzo.

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Concorsi della Pubblica amministrazione

Dal 15 febbraio si riparte con i concorsi: tornano infatti a essere consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle Pubbliche amministrazioni ma solo in casi molto specifici. Cioè deve essere prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a 30 per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Cts.