Equivoci e commedie

Gentiloni ha fatto filtrare il proprio risentimento per la mozione del Pd che ha delegittimato il vertice di Bankitalia, ma quella mozione ha avuto il parere favorevole del governo da lui stesso presieduto

Milano, 22 ottobre 2017 - Se non fosse una questione seria, ci sarebbe da riderne perché tutto, in questa bizzarra vicenda umana e politica che ruota attorno a Bankitalia, pare ispirato al canovaccio della più classica commedia degli equivoci. Nulla è come sembra, infatti, e nulla sta andando come dovrebbe. Gentiloni ha fatto filtrare il proprio risentimento per la mozione del Pd che ha delegittimato il vertice di Bankitalia, ma quella mozione ha avuto il parere favorevole del governo da lui stesso presieduto. Autorevoli giuristi dicono fosse illegittima, ma la presidenza della Camera l’ha posta in votazione senza manifestare riserve. A scriverla pare sia stato il ministro Maria Elena Boschi all’insaputa del premier, ma il premier le ha rinnovato la fiducia. E’ opinione diffusa che se Visco fosse sostituito con uno degli attuali membri del direttorio di Bankitalia Renzi canterebbe vittoria, eppure la mozione del Pd non parlava esplicitamente di Visco ma, appunto, alludeva all’intero direttorio.

Lo stesso Visco è oggi considerato insostituibile da diverse personalità che fino alla scorsa settimana nei suoi limiti caratteriali e strategici vedevano uno dei fattori che hanno portato alle crisi bancarie. Insomma, c’è tutto e c’è il contrario di tutto. Segno del pressappochismo che caratterizza l’élite politica e istituzionale del Belpaese. Segno, anche, di una partita che va ben oltre i confini nazionali e chiama in causa equlibri e poteri dispiegati nel triangolo che va da Londra, a Francoforte, a Bruxelles. Tra tante mezze verità, poi, c’è n’è una tutta intera: Renzi ha sganciato la bomba Bankitalia soprattutto per accreditarsi come difensore dei risparmiatori. Un modo per guadagnare consensi altrimenti orientati verso i lidi grillini e leghisti. Ebbene, dall’odierno sondaggio Ipr risulta che non abbia conquistato neanche un voto. I cittadini assistono alla polemica su Bankitalia come si trattasse di una vicenda tutta interna al Palazzo, una questione di poltrone. Siamo alla nemesi, dunque, all’eterogenesi dei fini. Tanto rumore per nulla, ovvero: una commedia degli equivoci.