Un consiglio vale più di una recensione

In non rari casi recensioni e commenti si sono trasformati in formidabili e (a volte) truffaldini metodi di marketing.

Milano, 22 gennaio 2018 -

DOMANDA:

Caro direttore, due casi in pochi giorni. Prima un albergo che multa i clienti che lasciano commenti troppo negativi su Internet a proposito del servizio ricevuto. Poi un ristoratore che denuncia addirittura l’avventore insoddisfatto. Non fosse una cosa maledettamente seria, mi verrebbe da dire che chi di spada ferisce di spada perisce. Secondo me non è giusto, e allora mi chiedo: che cosa sta succedendo? Davvero non possiamo più dire a nessuno se un ristorante ci è piaciuto oppure no, o se una stanza d’albergo l’abbiamo trovata pulitissima o invece sporca? Nicola Z, Milano

RISPOSTA:

Sul diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero non mi pronuncio nemmeno: lo prevede la Costituzione, quindi ci mancherebbe altro. Sulle recensioni che girano su Internet, invece, avrei da dire moltissime cose. Mi limito qui ad alcune considerazioni: sono nate per aiutare le persone a scegliere. E questa idea di esperienze in condivisione, molto social e moderna, è stata senz’altro brillante e efficace. In non rari casi, tuttavia, recensioni e commenti si sono trasformati in formidabili e (a volte) truffaldini metodi di marketing. Un bel numero di giudizi positivi può fare la fortuna di un locale, una stroncatura può pregiudicarne per sempre lo sviluppo. Se non che si è scoperto che c’è chi le recensioni positive se le compra a pacchetto, truffando i consumatori. E che alcuni concorrenti sleali hanno massacrato di commenti negativi i ristoranti di fronte al loro. Questi sono i dati di fatto, sui quali la invito a formulare un giudizio. Per questo, quando chiedo un consiglio, preferisco rivolgermi a chi davvero ha provato quel piatto o ha soggiornato in quell’albergo. sandro.neri@ilgiorno.net