Il caso adozioni, si pensi al meglio per i bambini

Comunque la si consideri, questa è una vicenda che fa sicuramente riflettere molto e che è inevitabilmente destinata a dividere

Milano, 2 novembre 2017 -

LETTERA

CARO DIRETTORE, bene ha fatto secondo me il procuratore generale della Cassazione a chiedere che resti con i nonni materni il bambino figlio della coppia che più di due anni fa devastò tanti giovani aggredendoli con l’acido, a Milano. Io non metto assolutamente in discussione la gravità di quel che è successo. Però penso che un bambino ha tutto il diritto di crescere nella sua famiglia, se c’è qualcuno che può occuparsene e garantirgli la serenità che gli serve. Una cosa sono le colpe dei genitori, un’altra cosa è il futuro di questo piccolo. Maria, via mail

COMUNQUE LA SI CONSIDERI, questa è una vicenda che fa sicuramente riflettere molto e che è inevitabilmente destinata a dividere. Io non ho le competenze per decidere, per fortuna ci sono i giudici e i loro consulenti. Mi limito a sottolineare due dati di fatto. Il primo: sono passati quasi due anni e mezzo da quando il bimbo è nato. E se due anni e mezzo sono molti per un adulto, per un bambino sono una infinità. Bene, anzi male: possibile che ci vogliano due anni e mezzo per decidere? Il bimbo è stato tolto alla mamma poche ore dopo la sua nascita. Poi una lunga contesa, piena di ricorsi e controricorsi, ha bloccato la situazione. Da allora il neonato (che neonato non è più) è, per così dire, parcheggiato in una casa di accoglienza. Ma le pare possibile? Il secondo dato di fatto: se davvero se ne occupassero i suoi nonni materni, è ovvio che il piccolo avrà a che fare anche con sua madre, ora in carcere. È questo il suo bene? Se sì, si decida senza indugi. Se no, si proceda con l’adozione. C’è una creatura che non può permettersi il lusso di aspettare. sandro.neri@ilgiorno.net