Inter-Atlanta 2-0, Gasperini: "Loro sono forti ma noi ci abbiamo provato"

L’allenatore: "Ora pensiamo giovedì al Liverpool"

Gian Piero Gasperini (Alive)

Gian Piero Gasperini (Alive)

Bergamo, 20 novembre 2017 - «La differenza l’ha fatta Icardi, eravamo attenti sui calci piazzati e invece è arrivato il gol di Icardi e ha pesato. Abbiamo fatto una buona gara, abbiamo tenuto bene, sapevamo che contro l’inter sarebbe stata difficile. Nel primo tempo abbiamo avuto una buona supremazia di gioco ma siamo un po’ mancati nelle conclusioni, potevamo concretizzare meglio qualche pallone. Gomez e Ilicic hanno fatto bene, ma contro la difesa dell’Inter è sempre difficile», Gian Piero Gasperini cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno dopo la sconfitta 2-0 a San Siro: «È stata una partita che abbiamo interpretato bene, la prestazione va bene e deve essere di incoraggiamento perla partita di giovedì a Liverpool dove abbiamo un appuntamento decisivo. La nostra classifica? Va bene così, abbiamo fatto sempre buone prestazioni, anche contro l’Inter, ma sappiamo che in serie A è sempre dura».

E Gomez? Leader in campo, come nello spogliatoio, Alejandro Gomez si è caricato l’Atalanta sulle spalle anche a San Siro. Campo che per il Papu si è confermato come sempre avaro di soddisfazioni quando gli avversari vestono il nerazzurro. Eppure Gomez, anche in una serata che, si sapeva dalla vigilia, per lui sarebbe stata difficile, ha risposto presente. Con tanti buoni palloni e il cruccio di aver fallito l’azione più nitida capitata alla Dea, quella che poteva valere l’1-1 e cambiare il match. Una specie di rigore in movimento che l’argentino ha spedito alto. Prima di vedere, l’azione successiva, l’amico Icardi, segnare la rete del raddoppio e chiudere la partita con mezz’ora di anticipo. Peccato, la Scala del Calcio ancora una volta non ha regalato a Gomez ne la soddisfazione del risultato ne quella del gol che gli manca da 53 giorni, da quella serata bellissima a Lione dove segnò su punizione il gol del pareggio. Ma il Papu a San Siro ha avuto la conferma di essere diventato un big. Spalletti per arginarlo lo ha rinchiuso in una gabbia, con Skriniar a francobollarlo e D’Ambrosio pronto a raddoppiare su di lui ogni volta che riceveva palla. Sorvegliato speciale, braccato come il nemico pubblico numero uno dalla difesa nerazzurra. Oneri e onori per il fantasista argentino che nel giro di un anno ha fatto il salto di qualità, diventando un giocatore di livello internazionale. San Siro lo ha accolto aumentando il volume dei fischi quando lo speaker del Meazza ha annunciato il suo nome.