Melegnano, carabinieri a messa per spiegare come difendersi dalle truffe

Il maresciallo dal pulpito mette in guardia gli anziani

  Il comandante della stazione dei carabinieri  Domenico Faugiana alla messa domenicale  per sensibilizzare i fedeli  sul problema delle truffe agli anziani

Il comandante della stazione dei carabinieri Domenico Faugiana alla messa domenicale per sensibilizzare i fedeli sul problema delle truffe agli anziani

Melegnano (Milano), 11 febbraio 2014 - Il maresciallo dal pulpito spiega agli anziani come evitare le truffe. Domenica  mattina i parrocchiani della Basilica Minore di Melegnano quando, poco prima della canononica frase di commiato di Don Mauro «la messa è finita andate in pace», hanno visto salire verso l’altare il comandante della stazione dei carabinieri, devono essersi posti diversi interrogativi e aver pensato che era accaduto qualcosa di grave. Invece quando dal pulpito hanno sentito i consigli utili per evitare truffe e raggiri, sempre più frequenti, soprattutto ai danni degli anziani, hanno apprezzato molto l’iniziativa e sono rimasti ad ascoltare l’insolito intervento. L’idea è stata promossa dal comandante della caserma di Melegnano, il maresciallo maggiore Domenico Faugiana che ha deciso di chiamare il parroco della principale chiesa cittadina e chiedere ospitalità durante la messa domenicale.

«Ho preso contatto con Don Mauro chiedendogli cosa ne pensava di dare consigli utili dal pulpito per evitare truffe alle categorie più deboli e lui ha gradito l’iniziativa. Così ho chiesto quale funzione e orario fossero migliori per poter raggiungere il maggior numero di fedeli e ieri siamo andati in chiesa». La “predica” anti truffa è durata alcuni minuti. «Fate attenzione a chi si presenta alla porta - ha detto dal pulpito - in abiti borghesi, dicendo di essere un carabiniere, un finanziere o un poliziotto: le forze dell’ordine si presentano sempre in uniforme e se c’è qualcuno in abiti civili deve essere accompagnato da uomini in divisa. Comunque basta contattare il 112 in qualsiasi momento se si ritiene di essere in pericolo».

Altro suggerimento è stato quello di fare attenzione alle chiamate che si ricevono su telefoni fissi, che molti anziani ancora posseggono. «A chiamare a volte sono fantomatici avvocati o appartenenti alle forze dell’ordine. Annunciano che un congiunto è nei guai e bisogna pagare una cauzione per liberarlo - spiega il maresciallo - Una volta terminata la telefonata la vittima aggancia e chiama il 112 per chiedere conferma ma dall’altra parte c’è ancora il truffatore, che non avendo riagganciato, è ancora in linea e il gioco è fatto. La vittima è convinta di essere al telefono con la caserma e cade nella trappola».