Tananai: il primo, io l’ultimo. Tutto il resto è noia

"È andata molto bene" assicura il milanese, ultimo con la sua “Sesso occasionale”. "Ho festeggiato perché questo Festival per me è stato un’esperienza di vita fantastica"

Tananai

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Milano - " È andata molto bene» assicura Tananai, ultimo con la sua “Sesso occasionale”. "Ho festeggiato perché questo Festival per me è stato un’esperienza di vita fantastica che mi ha fatto crescere in modo straordinario come artista e come persona. Fino a tre mesi fa stavo lì a piangermi addosso perché non riuscivo cantare fuori Milano e ora tutti sanno chi sono. Quindi è andata benissimo, anche se qualche stonatura in meno la prima sera non avrebbe certo guastato".

La cosa che l’ha sorpresa di più. "Salire sul palco e trovarmi un pubblico davanti dopo aver passato quel che abbiamo passato".

L’aspetto che ha amato di meno? "Svegliarmi presto la mattina, perché a Sanremo si fanno le ore piccole. Fra l’altro m’è cambiato l’orologio biologico e ora non riesco a dormire più di cinque ore".

Ha festeggiato euforicamente l’ultimo posto. Perché? "Per la durata del Festival ho abitato in una casa a 5 minuti dall’Ariston, che la sera della finale ho riempito di amici venuti appositamente da Milano e così, dopo l’esibizione, abbiamo atteso il verdetto assieme. Finita la diretta tv, ci siamo trasferiti all’Hotel De Paris per festeggiare con Mahmood, Blanco e gli altri della nostra casa discografica".

Arrivare penultimo le avrebbe dato fastidio? "Parafrasando una celebre canzone, a Sanremo c’è un primo, un ultimo, e tutto il resto… è noia".