Sanremo 2022, le polemiche. Il vescovo contro Achille Lauro: "Profanata la fede"

Attacchi anche a Fiorello da ambientalisti e leader no green pass

Parte Sanremo e, immancabili, scattano le polemiche. Del resto che Festival sarebbe senza un pizzico di pepe? I primi due fronti aperti riguardano Achille Lauro e Fiorello. Ad accendere le scintille la Chiesa e l'universo animalista.

Il cantante di "Rolls Royce", che ha avuto l'onere di aprire la serata iniziale con la sua "Domenica", è finito nel mirino per la coreografia inscenata durante la sua esibizione. Lauro ha simulato un battesimo, versandosi addoss dell'acqua da una boccetta mentre cantava. Un evocazione del sacramento che non è piaciuta per niente a monsignor Antonio Suetta, vescovo di Sanremo.

Il gesto della popstar, secondo il religioso, "ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso. La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante". Di fronte a quelle immagini Suetta ha "ritenuto doveroso denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga". Sulla linea del sacerdote anche Mario Adinolfi, ex senatore e blogger, che ha parlato di gesto "inaccettabile", sostenendo che se il cantautore avesse offeso i musulmani "sarebbe stato fermato".

Si schiera a difesa di Achille Lauro, invece, don Carmelo La Magra, ex parroco di Lampedusa, oggi sacerdote a Racalmuto, da sempre in prima linea sul tema dell'accoglienza nei confronti dei migranti. "Ma è possibile che tutta la cattolicità vi viene fuori quando canta Achille Lauro? - ha scritto il prete sui social - Scandalizzatevi per altro e fatevela una risata ogni tanto!".

Alcuni gruppi animalisti, invece, si sono risentiti per una battuta di Fiorello sui pitbull. "Forse lo ha detto per scherzo, ma se non lo diceva era meglio - è la tesi degli animalisti - è ora che la si finisca di fare passare il pitbull come un cane aggressivo". E con lo showman siciliano se l'è presa anche Fabrizio Nusca, leader del Comitato Libera Scelta, attivo sul fronte della protesta no green pass. "Gag ridicola sui no vax - ha detto - Questo umorismo è benzina sul fuoco".