Ben vengano gli esperti antibullismo

Genitori e insegnanti sono sempre più tagliati fuori dalle dinamiche di comunicazione e interazione dei ragazzi

Milano, 28 settembre 2018 -

DOMANDA:

Durante l’anno scolastico la scuola di mio nipote ha portato in classe uno psicologo per risolvere le dinamiche di gruppo rese deteriori da maleducazione e bullismo, anche in chat. Ritengo che sia un segnale allarmante perché i docenti non ce la fanno da soli a gestire la loro classe. Livia, Como

RISPOSTA:

Gli scenari educativi diventano complessi, la rete è la prima causa.Genitori e insegnanti sono sempre più tagliati fuori dalle dinamiche di comunicazione e interazione dei ragazzi. Secondo me è un segnale positivo che la scuola ne prenda atto e reagisca. La mia opinione è che in educazione non ci sia spazio per i battitori solitari: le questioni si trattano insieme, più sono complesse più serve l’apporto di diverse professionalità. Le famigliedirettamente o indirettamente hanno sempre chiesto aiuto alla scuola su questioni extra scolastiche. Solo che cinquant’anni fa l’insegnante entrava in classe, spiegava Manzoni e questo doveva bastare. Oggi non è più così e ben venga la collaborazione: nel momento in cui la scuolariconosce che il proprio perimetro di competenzanonriescea comprenderela trattazione di un tema così delicato e specifico come per esempio il bullismo,èmannadal cielo una delega a vantaggio di un professionista come uno psicologo o un magistrato. Non si tratta di tirare in remi in barca, è invece una decisione presa dagli organi collegiali, mirata a un intervento strutturato e calibrato. È il trionfo dello specialista sul tuttologo. Una cattedrale si costruisce con l’apporto dell’ingegnere, dell’architetto, del muratore e del mosaicista: lo stesso avviene per la costruzione dell’individuo e della sua personalità. A mio avviso, in classe sono benvenuti esponenti delle forze dell’ordine, della società civile, del mondo delle professioni e delle arti, ovvero di tutti quelli che vogliano e possano trasferire ai giovani il loro bagaglio di esperienza. Il ruolo della scuola non è innalzare i muri, ma aprire le porte purché questo avvenga in un contesto ragionato, organizzato e finalizzato