Cusano, dall'Unione Cooperativa alla città-giardino: omaggio al fondatore di Milanino

Oggi in Villa Bigatti la presentazione del libro dedicato a Luigi Buffoli

Milanino, la città giardino

Milanino, la città giardino

Cusano Milanino (Milano), 15 ottobre 2016 - Una stradina di Milano, nelle vicinanze di Porta Genova, dove sorgeva l’Albergo Popolare di Milano, e un grande viale alberato a Cusano Milanino portano il nome di Luigi Buffoli. Chi era costui? «Il simbolo della cooperazione italiana, noto soprattutto all’estero» ricorda Amos Nannini, presidente della Società Umanitaria. Che a quell’uomo semplice, ma al di fuori del comune, ex-ferroviere “d’une grande capacité” (riconobbe il grande economista Wilfredo Pareto), ovvero capace nel giro di un ventennio (1886-1906), incominciando con una dozzina di cravatte, di trasformare l’Unione Cooperativa in una monumentale corporate (antesignana dell’odierna Coop), dedica un volume: «Le imprese di Luigi Buffoli. Dall’Unione Cooperativa alla città-giardino del Milanino», a cura di Pasquale Iovene e Paola Signorino.

Storia di un testardo bresciano (nato a Chiari nel 1850), tenutosi alla larga dei partiti politici, in lotta sempre «contro le ugne rapaci del fisco», affermandosi come un tycoon all’ombra del Duomo, «dove l’etica del lavoro di sapore protestante si sposava con propositi di sana amministrazione, e i conflitti di classe (non meno esplosivi che altrove) trovavano un punto di convergenza nel socialismo riformista e nella tradizione repubblicana radicale», spiegano Jovene e Claudio Colombo, in uno dei dettagliati capitoli dell’appassionata ricerca.

La più amata delle imprese, l’ultima, prima di morire nel 1914: il Milanino, ideato secondo i criteri delle garden town britanniche. Nel Comune che si chiamava Cusano sul Seveso (a 10 chilometri da Milano), dove il sindaco Adolfo Ferrari portò i primi impianti telefonici e l’illuminazione elettrica, sorgevano su un’ area di 1.300.000 metri quadrati villette spartane ma dignitose, per le famiglie di lavoratori che potevano vivere in modo salubre, genitori forniti di mezzi di trasporto pubblico, figli con la possibilità di frequentare le scuole pubbliche: «Primo e unico esempio italiano di sobborgo giardino», per giudizio della commissione Beni Ambientali. Un modello di avanzata qualità di vita vincolato dalla Regione Lombardia.

Oggi, ore 16, la presentazione a Cusano Milano, Villa Bigatti (viale Luigi Buffoli 12).