Sesto, è caos sulla Città della Salute

La firma per i lavori da 450mila euro continua a slittare. E spunta un colosso cinese

Le aree ex Falck a Sesto

Le aree ex Falck a Sesto

Sesto San Giovanni (Milano), 20 agosto 2019 - Da un lato c’è la solita Salini-Impregilo, che da anni non molla tra ricorsi e nuove offerte. Dall’altro, c’è una new entry arrivata quasi fuori tempo massimo: la China State Construction Engineering Corporation. In mezzo, ci sono altre 14 società che avrebbero superato la prima fase di selezione: Pizzarotti, Maltauro, la cordata Rizzani de Eccher-Illimity, Icm, Cimolai, Macquarie, Toto Costruzioni, Gruppo Vitali, Equitix, De Sanctis Costruzioni (che a Sesto stanno realizzando il prolungamento della linea 1 della metropolitana). Sedici società per aggiudicarsi gli appalti più rilevanti di Condotte, tra cui la realizzazione e la gestione di Città della Salute e della Ricerca.

Nel futuro delle aree Falck potrebbe così esserci un colosso cinese, che ha formalizzato in ritardo la sua proposta, dopo la scrematura da parte dell’advisor Mediobanca delle 22 proposte, che erano state ricevute entro i termini scaduti il 15 luglio. L’advisor avrebbe ammesso comunque l’offerta cinese (chiedendo però qualcosa di più concreto) alla data-room, che sta ora effettuando la due diligence. Non c’è pace per questo appalto, azzerato dopo l’inchiesta sulle tangenti Expo e poi oggetto di ricorsi da parte di Salini-Impregilo, seconda classificata nella procedura di gara di Infrastrutture Lombarde. Ad aggiudicarsi il maxi contratto da 450 milioni di euro era stata Condotte, in amministrazione straordinaria dal luglio 2018. E se fino all’anno scorso l’unico ostacolo sembrava ormai burocratico, oggi si ripassa lo stesso dal “Via”. Nonostante l’ok alla sottoscrizione dell’appalto con Ilspa prima dal Consiglio di Stato e poi dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, la firma davanti al notaio è stata rimandata da dicembre almeno quattro volte.

Nove mesi di slittamento prima per attendere il piano di salvataggio di Condotte (a giugno ha ricevuto un prestito ponte per 60 milioni di euro da 8 banche), poi la ratifica da parte del Mise, infine nuovi approfondimenti da parte della struttura tecnica della società che doveva ricostituirsi e, oggi, per l’asta che rimette sul mercato tutto il ramo core costituito da 13 commesse. Oltre a Città della Salute, il potenziamento della tratta ferroviaria fra Roma e Viterbo, il Policlinico di Caserta, il tunnel del Brennero, il lotto diretto della strada Lioni-Grottaminarda, la Galleria Piano di San Filippo, il nuovo Porto di Otranto, il carcere e la biblioteca di Bolzano e in Algeria la nuova linea Alta velocità Tlelat-Tlemcen e il progetto della nuova Autostrade Roncade. Sembra ormai assodato che non sarà Condotte a costruire il maxi polo sanitario con Istituto dei Tumori e Neurologico Besta. Un vero paradosso, dopo due anni di ricorsi persi per difendere l’aggiudicazione: se Salini-Impregilo fosse subentrata subito, oggi il cantiere sarebbe già partito. "Attendiamo che i commissari formalizzino le sottoscrizioni dei contratti di appalto, compreso Città della Salute, atti propedeutici alla cessione a terzi. Entro settembre questa formalità dovrebbe avvenire", commenta l’assessore all’Urbanistica, Antonio Lamiranda.